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Ma, è certo che, nel prossimo mese, molte saranno le occasioni nelle quali si tenterà di politicizzare il voto amministrativo e, quindi, di portare il conto al Governo, nel caso in cui il dato dovesse essere scoraggiante per chi ha sorretto le sorti del Paese nel corso degli ultimi due anni e mezzo.
Il consenso intorno a Renzi ed al suo Dicastero, nonostante la vittoria referendaria, non è affatto aumentato, a dimostrazione del fatto che, oggi, il dissenso si manifesta finanche attraverso una manifesta astensione dal momento elettorale, che – nella fattispecie del referendum – ha paradossalmente favorito il Governo stesso, che non ha mai nascosto la sua ambizione a far fallire la vicenda referendaria, puntando al mancato raggiungimento del quorum.
Ma, se Renzi è in difficoltà obiettiva, non si intravede una chance alternativa, visto che i Grillini attraggono molto consenso, ma parimenti ne respingono moltissimo, e visto che Berlusconi, ormai, non è più in grado di governare il Centro-Destra, così come è ampiamente dimostrato dalla vicenda della scelta del candidato alla sindacatura romana.
Renzi, forse, continuerà a governare l’Italia, per oggettiva assenza di un’alternativa valida ed autorevole?
Crediamo che questo scorcio di primavera sarà uno dei momenti decisivi della legislatura in corso, perché chiaramente un’eventuale sconfitta del PD non potrà che accelerare il processo di frammentazione ulteriore di quel partito, con conseguenze ineluttabili per la tenuta dell’Esecutivo.
Non possiamo dunque che aspettare, ben sapendo che il Premier vanta, comunque, ancora il sostegno di alcuni poteri importanti, sia economici che giornalistici, che difficilmente lo abbandoneranno, se prima non avranno trovato un altro garante dei loro (legittimi) interessi, altrettanto forte ed in grado di sedurre la pubblica opinione, così come fece mirabilmente il Sindaco di Firenze, quando vinse le primarie per la Segreteria nazionale del PD, nell’ormai lontanissimo dicembre del 2013.
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