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Rosario Pesce
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È impensabile che, nel 2019, possano esserci ancora fenomeni di antisemitismo.
Eppure, la vicenda di Liliana Segre dimostra come non è mai morta quella patologia, che nel Novecento ha prodotto i campi di concentramento ed ha determinato la morte di milioni di innocenti, solo perché di religione e razza ebraica.
È, peraltro, inconcepibile che l’Italia, che è un Paese civile e sempre moderato, manifesti dei fenomeni che sono, ovviamente, molto preoccupanti.
Forse, la crisi economica (ed, in particolare, quella di valori) fa sì che, oggi, una Signora anziana, nonché rappresentante delle istituzioni democratiche, debba essere accompagnata da una scorta resasi necessaria dopo le copiose minacce ricevute?
Così, cominciò nel Novecento la notte lunga della persecuzione contro gli Ebrei, da episodi apparentemente minori da cui poi si scatenò un odio che portò, appunto, ai campi di concentramento ed a tutto ciò che la storia del XX secolo ci ha lasciato in eredità.
Forse, dobbiamo preoccuparci per un rigurgito di antisemitismo?
Forse, tutto ciò che si è fatto nelle scuole negli ultimi decenni non è servito ad eliminare la cattiva pianta dell’odio razziale?
Forse, siamo alla vigilia di una nuova stagione di violenze - verbali e fisiche - verso chi è diverso per etnia o religione o colore della pelle?
Speravamo che, con la nascita dell’Europa, tutti questi tristi eventi potessero divenire solo un lontano e triste ricordo ed, invece, ci si rende conto che l’antisemitismo - e più in generale i sentimenti di avversione verso chi è portatore di una diversità culturale - procede in modo carsico nella nostra società ed, a volte, emerge in maniera preoccupante.
Ed, allora, cosa bisogna fare per evitare che i fantasmi del passato possano rinascere?
La cultura, la promozione e la divulgazione, l’istruzione, la sensibilizzazione sono mezzi potenti che vanno impiegati per stoppare sul nascere dei fenomeni che possono divenire inquietanti, ma da soli essi bastano?
Forse, è necessario uno scatto di coscienza da parte di molti, perché le idee, che contrastano in modo stridente con le leggi e la morale pubblica, possano essere messe definitivamente fuori dal contesto civile?
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