|
Antonio Canova, qui sopra: Amore e Psiche stanti, 1797, marmo, Parigi, Musée du Louvre, dettaglio
|
|
Rosario Pesce
|
|
L’assenza è un vuoto che non si colma mai;
l’assenza è come il mare d’inverno: inquietante e spettrale;
l’assenza è una preghiera inefficace;
è un’attesa infelice;
è un bacio andato, ormai, perduto,
è una notte passata insonne.
Come rendere presente ciò che è lontano, irrimediabilmente, da noi?
Forse, con il ricordo?
Con il pensiero unico ed ossessivo?
Con un atto d’amore, ineluttabilmente, platonico?
Eppure, l’assenza consolida il rapporto fra lui e lei,
lo rende inattaccabile,
intimo,
lontano e protetto da occhi indiscreti.
Ma, quando o l’uno o l’altra tornerà ad essere presente,
sarà ancora Amore?
La risposta solo Iddio la conosce,
perché il segreto dell’Amore è, pur sempre, riposto
nell’incontro di due corpi,
che si desiderano e si attraggono oltre ogni, pur legittima, norma.
|
|