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Rosario Pesce
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La novità di questi giorni, all’interno della tormentata vicenda del Centro-Sinistra, è la presenza attiva di Prodi che, al fianco di Fassino, sta fungendo da mediatore allo scopo di definire un accordo possibile fra il MDP ed il PD.
È ovvio che la discesa in campo di Prodi non può che essere un fattore di conforto, visto che l’operazione di riunificazione di tutte le forze progressiste appare molto difficile e solo l’autorevolezza dell’ex-Premier può essere un elemento che garantisce l’esito positivo.
Lo stesso Prodi, naturalmente, ha tenuto a precisare che non ha alcun interesse, almeno immediato, per una candidatura al Parlamento alle prossime elezioni politiche e che non intende neanche candidarsi alla Presidenza del Consiglio, prendendo il posto di Renzi che, di giorno in giorno, è sempre più insicuro.
Si sa bene, infatti, che fra Renzi ed il Prof. Bolognese non è mai intercorsa una relazione proficua, per cui la presenza prodiana, in questo delicato passaggio, non può che essere un ulteriore fattore di indebolimento della posizione del Segretario del PD, che è l’obiettivo polemico del MDP.
L’accordo, quindi, si farà sulla testa di Renzi, per cui salterà la sua nomination a Palazzo Chigi?
È ben noto che, nonostante la sua assenza dalla politica attiva nel corso degli ultimi anni, una parte importante del PD è, ancora, pronta a riconoscersi nelle posizioni del Prof. bolognese, che è - pur sempre - un’espressione molto autorevole della nostra Repubblica.
Ma, il terreno è quanto mai scivoloso e, di certo, presenta insidie non di secondaria importanza a carico dell’ex-Presidente del Consiglio.
D’altronde, ricostruire l’Ulivo in una contingenza storica, come quella presente, appare attività assai improba, anche perché l’operato di Renzi, da quattro anni a questa parte, è andato nella direzione opposta e non si può resuscitare, nel giro di pochi mesi, ciò che è stato distrutto, con pervicacia e sistematicità, nel corso di un intero quadriennio.
Peraltro, è ovvio che le alleanze si mantengono insieme, se esistono leadership capaci di vivificarle ed, in tal caso, la difficoltà nel rinvenire tale espressione è più che evidente, visto che nessun politico dell’odierno scenario è, forse, capace di dare unità ad uno schieramento che va dal PD a Pisapia, da MDP a Sinistra italiana.
Ma, in politica ciò che oggi non è possibile, può divenire tale - finanche - in tempi relativamente brevi, per cui non possiamo che augurare un pieno successo al tentativo di mediazione di Prodi, sapendo bene che le sue due esperienze di Governo hanno, comunque, rappresentato il momento migliore della stagione della politica italiana nel corso dell’ultimo ventennio.
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