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Cosa succederà nei prossimi decenni?
È inevitabile che la politica seguirà la tendenza dell'economia, per cui la progressiva concentrazione del potere economico, nelle mani di pochi e cinici gruppi o trust, coinciderà - necessariamente - con un’ulteriore chiusura degli spazi, già mortificati, di democrazia.
D’altronde, lo Stato, per effetto della crisi finanziaria, si sta progressivamente ritirando dagli ambiti, nei quali ha agito nel corso del Novecento (sanità, istruzione, trasporti, previdenza ed assistenza), per cui solo chi avrà danaro a sua disposizione potrà, in futuro, accedere a diritti che diventeranno, sempre più, degli invisi benefici, riservati a quanti potranno vantare una posizione di vantaggio sociale.
Pertanto, i cittadini saranno, probabilmente, sempre meno ed aumenterà, drammaticamente, invece la pletora dei “clienti”, di quanti cioè non potranno che chiedere l’elemosina di un servigio, che prima sarebbe stato loro riconosciuto come diritto e che, invece, dovranno acquisire per effetto della generosità del potente di turno.
Frattanto, Sinistra e Destra, concetti che ci hanno appassionato, nel corso del Novecento, e che sono stati oggetto del dibattito filosofico, fin dalla fine del Settecento, non avranno più alcun senso, perché ogni parte politica sarà solo espressione di clan di potere, che si organizzano in vista di un interesse, al cui raggiungimento essi si sciolgono per agire in vista di una finalità, ancora, diversa.
E la religione come condizionerà la vita dei cittadini in un mondo siffatto?
Si cercherà in essa il rifugio giusto per lenire le sofferenze, da parte dei deboli, ovvero si tenterà di fare del sentimento religioso, per l’ennesima volta, l’utile instrumentum regni in favore di chi potente, già, lo è o aspira a diventarlo?
Sui posteri ricadrà il peso di tali interrogativi, mentre molti di noi, assai faticosamente, nella prassi quotidiana cercano di costruire, nonostante tutto, un mondo assai diverso da quello così descritto, che tragicamente si preannuncerebbe.
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