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Miniatura raffigurante cristiani e musulmani che giocano a scacchi in al-Andalus (Spagna islamica), dal libro dei giochi di Alfonso X di Castiglia, 1285 - Sito: https://it.wikipedia.org/wiki/Contributo_islamico_all'Europa_medievale
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Rosario Pesce
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Uno dei problemi principali, che rappresenta certo un ostacolo per un proficuo dialogo interreligioso, è costituito dalla presenza, sempre maggiore, di cittadini europei, che decidono di aderire all’Islam dopoché, per molti anni, sono stati in una posizione di agnostici o, comunque, di credenti non praticanti del Cristianesimo.
Infatti, può verificarsi che queste persone assumano atteggiamenti di tipo integralistico molto più facilmente di quanto non facciano coloro che sono nati islamici, perché provenienti dall’Africa o dall’Asia.
Non è, invero, un caso se gli organi di polizia si trovano, sovente, a fronteggiare forme di possibile eversione armata, dovuta alla presenza di cittadini europei che, attraverso il web, si mettono in contatto con le cellule islamiste presenti in Siria, in Iraq, in Turchia o in Arabia.
La vera difficoltà, però, risiede nel fatto che la presenza di tali fedeli viene vista, sempre, con maggiore avversione dagli Europei, che in loro presenza temono di trovarsi di fronte a dei terroristi, che non provengono da un altro mondo, ma che, fino a qualche tempo fa, sono stati piuttosto il loro vicino di casa o l’amico con cui conversavano più amabilmente.
Nella strage di novembre a Parigi un ruolo non secondario lo hanno avuto, infatti, cittadini francesi, che erano al di sopra di ogni sospetto, se non per il fatto che avevano, di recente, abbracciato la religione islamica.
Una cosa è certa: per combattere il terrorismo, è necessario che si vinca la psicosi, che molto, troppo facilmente può espandersi, dal momento che siamo spinti ad immaginare che, ad ogni angolo di strada, può trovarsi il potenziale omicida, pronto a fare un attentato, nonostante sia egli stesso di origine europee e possa, finanche, avere amici fra le persone, di cui può stroncare violentemente la vita.
Per tal via, il problema più autentico non è rappresentato dall’accoglienza dei migranti, fra i quali potrebbe nascondersi l’affiliato di Al Quaeda o dell’Isis, ma diviene sempre più centrale garantire una possibile forma di convivenza fra Europei, innanzitutto.
Infatti, l’inasprirsi del clima non può che determinare un ulteriore fattore di rischio per chi, finanche privo di colpe immediate, può essere additato come un potenziale terrorista, capace di far del male ad un proprio consimile.
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