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Calco in gesso, seconda metà del sec. XVIII. Dall’originale in marmo, copia romana da un’opera greca del II sec. a.C., conservato nei Musei Capitolini di Roma
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Rosario Pesce
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Un amore, quando nasce, non procede mai per gradi,
semplicemente esplode nel cuore di chi ha la sensibilità per accettare una scommessa così vitale.
Un amore, quando nasce, modifica tutti gli equilibri, crea rotture, dissonanze; altresì, produce un’armonia, che solo gli innamorati sono in grado di avvertire in tutta la sua reale articolazione.
Un amore, quando nasce, produce un sisma che nessun altro sentimento è in grado di destare nell’animo di chi è propenso a soffrire, pur di rompere la normalità del quotidiano.
Un amore, quando nasce, non è mai indolore: produce sofferenze, contenziosi con il proprio sé e con l’alterità, che solo un innamorato può affrontare con il giusto coraggio.
Un amore, quando nasce, cambia la percezione del “qui” ed “ora”, per cui il tempo diviene un flusso magmatico, che è parte stessa del sentimento che l’ha, nobilmente, generato.
Un amore, quando nasce, reca con sé - ineluttabilmente - un velo di tristezza, che si sostanzia
nella paura della sua improvvisa conclusione.
Si accelerano emozioni e stati d’animo, che diversamente meriterebbero di essere vissuti con maggiore serenità.
Un amore, quando nasce, è un po’ come il solstizio rispetto alla bella stagione che preannuncia;
prefigura l’inizio di una fine, che va gustata fino in fondo, se non si vuole che l’estate della vita si riduca ad un sol giorno.
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