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Rosario Pesce
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Nonostante la primavera non sia mai sbocciata e la temperatura sembra essere più appropriata alle settimane natalizie, il turismo nel nostro Paese sta conoscendo una stagione di rilancio e la città, che più di altre cresce in termini di presenze è Napoli, che è tornata ai trend della seconda metà degli anni Novanta, quando con il Sabato dei Monumenti la città campana si riempiva di persone provenienti da molte parti del Paese.
È evidente che le bellezze, museali e naturalistiche, di Napoli non possono che farne una capitale del turismo alla pari di Roma, Venezia e Firenze, anche se tuttora queste ricchezze non sono valorizzate nella maniera più giusta.
È ovvio che molti Italiani hanno paura di venire a Napoli, perché gli eventi criminali, che si registrano in particolare in alcuni quartieri, tendono ad allontanare i visitatori, ma – nonostante siffatta problematica – Napoli si riempie, nei giorni feriali ed in quelli festivi, di turisti che vogliono godere delle bellezze del Golfo e di quelle che sono custodite nei Musei cittadini, che sono tra le più importanti dell’arte europea dai tempi della Magna Grecia fino al Novecento.
Ed, allora, Napoli sarà di nuovo capitale del Mediterraneo, come lo è stata in età moderna, ai tempi dei Borbone?
La risalita per la città partenopea non può essere facile, visto che, da quando Napoli ha perso il rango di capitale, molte sono le ferite che sono state inferte alla splendida città campana.
In tal senso, gli eventi di livello mondiale che ospiterà a breve, come le Universiadi, non possono che giovare al rilancio dell’immagine della città di Eduardo, Totò e Di Giacomo.
Potrà bastare?
È ovvio che, di per sé, simili manifestazioni non sono sufficienti, ma rappresentano un nuovo inizio, una palingenesi per un intero territorio, come il Sud, che forse ha - colpevolmente - perso coscienza dei tesori e dei valori umani che possiede.
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