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mercoledì, 26 aprile 2023 06:44 |
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La Principessa Beatrice di Borbone con fratel Biagio Conte
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Dal nostro inviato
Francesca Bianchi
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FtNews ha intervistato la Principessa Beatrice di Borbone delle Due Sicilie, Gran Prefetto del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. Anche in virtù della storia della sua famiglia, la Principessa ha sempre avuto un rapporto molto intenso con la Sicilia e con il Meridione tutto, nelle cui potenzialità crede fortemente. Da anni è impegnata nella promozione di luoghi, paesaggi, artigiani custodi di tradizioni secolari, piccole aziende che con amore portano avanti usanze e tradizioni di famiglia, prodotti agricoli d'eccellenza. Si occupa anche del recupero degli antichi mestieri per aiutare i giovani desiderosi di intraprendere attività di artigianato.
La Principessa ha parlato dei suoi progetti volti a rilanciare l'economia del Meridione, valorizzandone le potenzialità, la cultura, la straordinaria ricchezza.
Donna di grande generosità, nel corso dell'intervista si è soffermata anche sul progetto Briciole di Salute, nato dieci anni fa a Monreale, città di cui è cittadina onoraria, e sulle tante attività umanitarie e di carità che vedono in prima linea il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Principessa, Lei vive in Francia da anni, ma si considera cittadina del mondo; ha sempre avuto un rapporto molto forte con la Sicilia e con il Meridione tutto. A Noto (SR), capitale indiscussa del Barocco siciliano, ha anche acquistato una casa. Cosa La lega alla Sicilia e, in generale, al Meridione? Cosa prova ogni volta che si reca lì?
Lavorando nel turismo da tanti anni, mi posso considerare cittadina del mondo. Devo dire che il mio cuore torna sempre verso il Meridione, particolarmente in Sicilia, già per la storia della mia famiglia: vedere tutto quello che i miei avi hanno lasciato, ogni volta è una grande emozione, faccio sempre nuove scoperte senza fine. Ho anche comprato una casa a Noto, uno splendido e unico gioiello dove mi trovo tanto bene e in pace.
Lei crede fortemente nelle potenzialità del Meridione e da anni è impegnata nella promozione delle sue infinite meraviglie: luoghi, paesaggi, artigiani custodi di tradizioni secolari, piccole aziende che con amore portano avanti usanze e tradizioni di famiglia, prodotti agricoli d'eccellenza. Quali progetti ha in mente in tal senso?
Credo fortemente nelle potenzialità del Meridione e, considerando la sua posizione e la ricchezza della sua terra, penso che meriti per vari motivi un migliore riconoscimento in campo internazionale già per le sue incredibili risorse territoriali, per la storia del Sud stesso. Il mio impegno nella promozione delle tradizioni, dell'artigianato è e sarà sempre costante. Voglio che tutte queste tradizioni e tutti questi prodotti d’eccellenza vengano conosciuti in tutto il mondo.
Si sta diffondendo sempre di più un turismo di tipo esperienziale, ovvero un turismo che consente di fare esperienza del territorio, di immergersi nella sua storia, nella sua cultura, nelle sue tradizioni. Il Sud non è solo mare. Questo tipo di turismo consentirebbe di rilanciare l'economia del Meridione, valorizzando la sua straordinaria ricchezza. Ha mai pensato di proporre dei percorsi a tema? Cosa pensa di fare per valorizzare le potenzialità e far conoscere la cultura del Sud Italia?
La Sicilia si presta bene al turismo di tipo esperienziale, che spesso viene confuso con lo slow tourism. Infatti non c’è angolo della nostra isola che non possa sviluppare il turismo enogastronomico: penso alla gastronomia delle Madonie, con la ricchezza dei prodotti della terra e della zootecnica o ai prodotti del mare, con la possibilità di assicurare all’ospite la pesca, la pulitura e la cottura in loco del prodotto a disposizione, il pescaturismo. C'è, poi, il turismo naturalistico, come il trekking, sia quello effettuato nella natura sia il cosiddetto trekking urbano, svolto nei centri storici delle città o dei borghi. In alternativa, ci sono anche attività come il rafting o lo slow rafting, oppure il cicloturismo, consistente in escursioni da effettuare in bicicletta tra i boschi o nelle città storiche. Madonie, Nebrodi, litorali, solidi templi, ricchissime aree museali, piccoli borghi come Gangi, Naro, Capizzi, Troina, Buseto Palizzolo, Custonaci, Petralia Sottana e molti altri rappresentano un insieme difficilmente eguagliabile da altre regioni del Paese. Da non dimenticare le belle letture dei viaggiatori del passato, a cominciare da Goethe, il Conte della Torre di Rezzonico, Norov, i quali ci hanno lasciato pagine che invitano a visitare, e aggiungerei anche ad amare, la nostra bella Isola. Ho in agenda una serie di incontri con amministratori locali, a partire da comuni come Petralia Sottana, che conserva strutture e documenti dei miei avi, per studiare iniziative ad hoc al fine di stimolare la curiosità di tutti, recuperando un ritardo che in ambito culturale è evidente.
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Beatrice di Borbone con Antonio Di Janni, Delegato Vicario di Sicilia, e Corrado Figura, Sindaco di Noto (dalla pagina Facebook dell'Ordine Costantiniano Delegazione Sicilia)
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Lei si occupa anche del recupero degli antichi mestieri per aiutare i giovani che vogliono intraprendere attività di artigianato. Questo è importantissimo per far sì che i giovani non siano costretti ad abbandonare la loro terra per cercare un futuro altrove. Cosa ha in mente per favorire lo sviluppo dell'artigianato locale?
Ho già provveduto a censire una serie di attività artigianali e di forme del lavoro del passato e, anche in virtù del diverso stile di vita che ha eliminato nel quotidiano certe attività, oggi sostituite dall’informatica e dall'e-commerce, con un gruppo di esperti penso a breve di proporre iniziative formative nell’ambito della floricoltura, con particolare attenzione al giardino o ai ricami al tombolo o alla cesellatura di argenti.
Lei è Gran Prefetto del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, da sempre impegnato in numerose opere umanitarie e di carità. In Sicilia, precisamente a Monreale, città di cui è cittadina onoraria per i meriti umanitari e l’intensa attività di promozione artistica e culturale, nel 2013 è nato il progetto "Briciole di Salute", che oggi si svolge in numerose diocesi siciliane. Durante l'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid, suo fratello, il Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Castro, Capo della Real Casa e Gran Maestro degli Ordini Dinastici, ha lanciato una raccolta fondi da destinare alle strutture ospedaliere del Sud Italia. Grazie ai 200mila euro raccolti è stato possibile fare donazioni agli ospedali di Acireale, Catania e Partinico. Ci parli pure di queste e di tutte le attività che vi vedono in prima linea. Di cosa vi occupate principalmente?
Accanto alle finalità dell’Ordine che, dalla sua remotissima origine, si propone la glorificazione della Croce, la propagazione della fede e la difesa della Santa Romana Chiesa, adeguandosi ai tempi, ha l'obiettivo di dare il suo maggiore contributo d’azione e di attività a un’opera eminentemente sociale quale la beneficenza. Attività rivolta innanzitutto ai piccoli d’età tra 0 e 3 anni che, iniziata a Monreale, si è diffusa a macchia d’olio in quasi tutta Italia ed è stata ripresa da altre delegazioni. È un impegno costante, svolto in sordina e fuori dall’attenzione che i mass media riservano ad iniziative quali borse di studio universitarie o donazioni di particolari attrezzature diagnostiche per diminuire il gap esistente con altre realtà italiane.
Il 12 gennaio scorso è scomparso Fratel Biagio Conte. Lei alcuni anni fa ha consegnato personalmente generi alimentari di prima necessità alla "Missione di Speranza e Carità", da lui fondata. Che ricordo conserva del compianto missionario laico?
È dalla notizia della morte di Fratel Biagio che quotidianamente rivedo il suo sorriso illuminato dagli occhi azzurri e faccio mie le parole che ho avuto modo di ascoltare: umiltà, condivisione, preghiera, speranza e carità declinate varie volte con significato diverso, ma sempre tendenti verso l’Amore più grande e i suoi insegnamenti. Mi sono ripromessa, non appena sarò a Palermo, di recarmi alla Missione e pregare perché il suo esempio sia di stimolo a tutti gli uomini.
Cosa si augura per il futuro della Sicilia?
È la domanda più difficile di questa intervista. Le rispondo con le parole del Beato Puglisi: "E se ognuno fa qualcosa insieme agli altri?" Io mi auguro di fare qualcosa insieme ai tanti nobili cavalieri e dame del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, ai professionisti, alla Real Casa, insieme ai politici, lavorando per un futuro dell’isola libera dalle organizzazioni malavitose, con progetti mirati e già in fase di sviluppo, aiutando nel recupero della dispersione scolastica, ecc.
Insieme facciamo risplendere l'Italia del Sud. Insieme diciamo al mondo chi siamo. Insieme raccontiamo i nostri paesaggi, le nostre città, palazzi, leggende, personaggi. Insieme difendiamo i nostri maestri e artigiani dell’arte che fanno vivere l’anima del nostro Meridione.
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