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domenica, 14 luglio 2024 06:27 |
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Dal nostro inviato
Francesca Bianchi
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Venerdì 12 luglio è stata inaugurata la mostra Gli Spano, Conti di San Martino. Storia di una nobile famiglia attraverso i ritratti dell’800. Allestita al Teatro San Martino di Oristano, la mostra è organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano e dalla Fondazione Oristano, in collaborazione con l’Archivio storico comunale e l’Assessorato al Turismo, artigianato e commercio della Regione. Alla cerimonia di inaugurazione hanno presenziato Massimiliano Sanna, sindaco di Oristano, l’Assessore alla Cultura Luca Faedda e il Presidente della Fondazione Oristano Carlo Cuccu. Sono intervenuti la giornalista Patrizia Mocci, Domenico Nardozza, Raffaele Cau e Ilaria Urgu.
L'esposizione, che sarà visitabile fino a domenica 18 agosto, tutti i giorni dalle 17:00 alle 21:00, è stata curata dall’archivista Ilaria Urgu ed è il risultato del lavoro di analisi di un fondo fotografico di 310 immagini d'epoca. Il percorso espositivo offre il racconto della Oristano ottocentesca, delle sue trasformazioni e di una famiglia, proveniente da Milis, che è stata protagonista della vita politica, sociale e culturale della città.
Queste le parole di Ilaria Urgu nel corso dell''inaugurazione: Il materiale raccolto racconta un arco cronologico dalla metà dell’Ottocento alla metà del Novecento, con alcune immagini della contessa Maria Laura Sanna; si qualifica come un prezioso strumento di ricerca per la conoscenza della Oristano dell’Ottocento e della storia della sua nobiltà. La storia che raccontiamo è quella della famiglia Spano, del ramo di Paolo e Giuseppa Valentino, sposi ad Oristano nel 1823. Nonostante abbiano avuto numerosi figli, avranno un unico discendente, ovvero Eugenio Sanna, che fu sindaco di Oristano. Il lavoro è stato curioso e stimolante non solo nella ricostruzione genealogica e dei rapporti familiari della nobile famiglia, ma anche interessante quando, mettendo insieme i piccoli tasselli per ricostruire la storia, sono emersi elementi che asseriscono che la famiglia inspirava i nuovi venti di libertà e di democrazia che avrebbero poi portato ad un’Italia unita, libera e indipendente. Tra le carte, infatti, troviamo un ritratto di Giuseppe Mazzini morente, con la dedica al piccolo Isnardo da Sara Levi Nathan, finanziatrice e confidente dello stesso Mazzini e promulgatrice delle sue idee, o un altro ritratto con dedica della marchesa Paolina Ala Ponzoni, fervente patriota. Sono presenti anche immagini di Cavour, Garibaldi, Francesco Nullo, Giovanni Nicotera e Isnardo Guarco in divisa da garibaldino.
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Il materiale racconta di una Oristano aperta alle nuove ideologie, partecipe ai sentimenti patriottici, alle imprese di Garibaldi e dei Mille, una città viva che non rimaneva in silenzio. Anche le donne oristanesi, tra cui le Spano, parteciparono alla raccolta fondi per i soldati di Marsala e per le loro famiglie. Era una città in cui si affacciava l’ascesa sociale di una nuova élite: commercianti, impiegati, liberi professionisti, tecnici che giungevano a Oristano in cerca di un futuro, dando vita alla classe borghese: ricordiamo Parpaglia, che giunse da Bosa, i Loffredo da Alghero, i Mameli da Ghilarza; ricordiamo anche la presenza in città, per alcuni anni, di Cadolini. Città viva e piena di stimoli, dove gli Spano erano interpreti di questi cambiamenti, di trasformazioni di una società moderna.
Gli abiti dell'epoca, provenienti dalla collezione di Mara Passino e di Maria Luisa Marongiu, e i documenti appartenenti alla famiglia Spano arricchiscono il percorso espositivo e narrativo. Fondamentale per la ricostruzione di questo pezzo di storia oristanese è stata la collaborazione di Paolo Manni, discendente della famiglia Spano. Il materiale è stato messo a disposizione dalla famiglia Manni, da Maria Luisa Marongiu e da Fabio e Andrea Salaris.
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