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venerdì, 06 dicembre 2019 09:18 |
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Francesca Bianchi
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FtNews ha intervistato la prof.ssa Margherita Massari, autrice del libro Ildegarda di Bingen. Sibilla e Dottore della Chiesa (elemento 115 editore, 2017), un testo che ripercorre la vita di Ildegarda di Bingen in ordine cronologico, con l'intenzione di presentare la personalità e le opere della Sibilla del Reno ad un vasto pubblico, non solo agli addetti ai lavori. Nel corso della nostra conversazione la studiosa, già traduttrice e interprete, ha parlato del suo interesse per la figura di Ildegarda, asserendo di essere stata indotta a scrivere di questa straordinaria figura femminile dalla scoperta della sua opera linguistica, che costituisce una parte marginale della sua produzione. La Badessa, infatti, ha creato una lingua artificiale, un codice utilizzato solo da lei e dalle sue consorelle. La Massari - che in passato ha pubblicato un romanzo - ha affrontato anche la questione relativa alle visioni di Ildegarda, soffermandosi sul suo entusiasmo per la vita e sulla sua curiosità, sulla sete di conoscenza che le ha permesso di osservare in maniera “scientifica” il creato, e meravigliarsene, senza restare imbrigliata nelle superstizioni del suo tempo: tutte queste qualità, unite al suo coraggio, alla fedeltà alle sue convinzioni e ai suoi valori, al suo senso di giustizia la rendono una delle donne più affascinanti ed eclettiche del suo tempo, la cui vasta e autorevole sapienza è riconosciuta e imitata ancora ai giorni nostri.
Prof.ssa Massari, nel 2017 ha pubblicato il libro Ildegarda di Bingen. Sibilla e dottore della Chiesa. Come e quando è nato il suo interesse per questa straordinaria figura femminile, considerata una delle personalità più affascinanti del suo tempo?
Ho scoperto Ildegarda quasi per caso. Il mio impulso alla scrittura mi ha portata sulla strada di elemento115; quando mi è stato proposto di occuparmi della collana “Differenze di Donna”, ho avuto la possibilità di scegliere il personaggio a cui dedicare la prima biografia. Avevo scartato quasi subito la badessa. La sua mi sembrava un'eredità troppo vasta da ricostruire, richiedendo competenze storiche, filosofiche, linguistiche e non solo. Inoltre, la conoscevo principalmente nella sua veste di mistica e religiosa. Approfondendo lo studio della sua vita, però, mi sono presto resa conto di quanto questa autrice fosse portatrice di una creatività eccezionale. Scoprire, poi, che le sue opere e la sua figura sono state letteralmente cancellate dalla storia per mano degli esponenti di una cultura superstiziosa e limitata, mi ha fatto riflettere su quante volte il talento di donne straordinarie sia andato perso o occultato, a scapito di tutta l'umanità. Poter ricostruire la personalità di Ildegarda e contribuire, seppur in piccolo, alla sua riscoperta è stato un compito lusinghiero. Un piccolo atto di riscossa dedicato a tutti gli spiriti eletti che troppo spesso (e troppo spesso donne) vengono dimenticati.
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Cosa l'ha indotta a dedicare un libro ad Ildegarda di Bingen?
Paradossalmente, l'aspetto decisivo che mi ha portato a scrivere di lei è stata la scoperta di una parte marginale della sua produzione, ossia la sua opera linguistica: Ildegarda ha creato la prima lingua artificiale della storia, un codice misterioso, utilizzato e noto solo a lei e alle sue consorelle, che le è valso la nomina di protettrice degli esperantisti... A me, da sempre amante delle lingue e della scrittura, è parso il suggello del suo genio. Ed è stato il definitivo ago della bilancia.
Per quale pubblico di lettrici e lettori è pensato questo lavoro? Come è strutturato il saggio? Quali aspetti della vita di Ildegarda prende in considerazione?
Negli ultimi decenni c'è stata una vera riscoperta di Ildegarda. Sorte non condivisa, purtroppo, con molte altre pensatrici dimenticate dalla storia. Avendo approcciato i più diversi campi del sapere e della cultura (musica, medicina, filosofia e teologia, arte...), il suo lavoro è stato spesso approfondito secondo prospettive accademiche o settoriali dedicate, in genere, agli “addetti ai lavori”. L'idea della biografia, invece, è presentare Ildegarda in maniera completa e integrale, per offrire un quadro d'insieme della sua vita, della sua personalità e delle sue opere, accessibile soprattutto ai non esperti. Il saggio ripercorre la vita di Ildegarda in ordine cronologico. La incontriamo bambina appena entrata in monastero, siamo testimoni delle sue visioni e della sua tormentata decisione di dar voce a questa esperienza, la seguiamo via via che la sua fama cresce, nella fondazione del suo monastero (fatto inaudito per una donna), scopriamo man mano le sue opere sempre più numerose e relative a temi sempre più variegati (scritti scientifici, musica, drammi...), la vediamo montare a cavallo e partire, ormai anziana, per i suoi viaggi di predicazione, e assistiamo, infine, alla sua dipartita, dopo aver vinto anche l'ultima battaglia...
Nel libro affronta anche il tema relativo alle visioni della "Sibilla del Reno" e alla scrittura profetica che ne scaturì?
Ildegarda è le sue visioni. Ogni opera, persino i trattati scientifici o i "drammi allegorici", nonché le sue scelte e le sue decisioni terrene, sono in gran parte frutto delle rivelazioni avute durante le sue esperienze sinestetiche. Se le doti profetiche sono state forse rimaneggiate e romanzate nei secoli, resta il fatto che Ildegarda ha rappresentato per i suoi contemporanei un'autorità indiscutibile, un canale tra il cielo e la terra. Per questo la sua guida e il suo conforto furono ricercati in egual misura dal popolo, dai nobili e dai potenti. Non è possibile parlare di lei senza toccare questo tema.
Mistica, visionaria, profetessa, badessa, fondatrice di conventi, musicista, teologa, guaritrice, guida spirituale, esorcista. Chi era veramente Ildegarda di Bingen? Di quali rami del sapere si è occupata? Quali sono gli elementi fondamentali della sua vita?
Se si pensa alla durata della vita media ai tempi di Ildegarda, non si può fare a meno di pensare che lei abbia vissuto due volte. Ildegarda fiorisce dopo i 40 anni, culmine a quei tempi dell'aspettativa di vita, e si spegne a 82. Definirla non é affatto semplice. In un'epoca in cui alle donne era preclusa la partecipazione alla vita culturale, la sua produzione ha superato, per ampiezza di temi e fecondità, quella di molti suoi contemporanei. Tra gli elementi essenziali della sua personalità ci sono di certo l’entusiasmo per ogni aspetto del creato, la curiosità e l’amore per la conoscenza.
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Una miniatura del libro Scivias (Ildegarda è ritratta durante una visione)
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Sono indiscutibili il coraggio, la coerenza e il senso di missione che l’hanno portata ad accettare, ad esempio, una scomunica al termine della sua vita, piuttosto che piegarsi a un potere superiore, ma non assoluto. Accanto alla predisposizione mistica ha mostrato un’inclinazione del tutto scientifica che le ha permesso di trattare con oggettività e apertura temi delicati, come la sessualità. Ci restano, poi, le sue musiche e l’utilizzo creativo della lingua. Ha contribuito, insomma, ai più diversi campi del sapere, dimostrandosi sempre capace di infondere un tocco personale e innovativo, precorrendo addirittura generi letterari e teatrali.
In cosa consiste la peculiarità del suo magistero e del suo pensiero? Perché, secondo lei, oggi c'è tanto interesse nei confronti di una figura come Ildegarda?
Ildegarda è figlia del Medioevo, eppure a distanza di oltre otto secoli la sua figura riesce ancora a sorprendere e ad affascinare i lettori moderni. Alcune sue idee restano valide ancora oggi, basti pensare alle moderne tendenze nella nutrizione.
Quello che ha trasmesso a me, con più forza, è sicuramente il senso di dignità di una vita vissuta restando sempre aderente alle sue convinzioni e ai suoi valori; la fedeltà al suo senso di missione e di giustizia che l'ha resa capace, nonostante le fragilità, di non scendere mai a compromessi e accettare con umiltà, ma anche fierezza, le conseguenze delle sue scelte. Trovo che siano qualità senza tempo, quanto mai necessarie. Questo tipo di incorruttibilità, questa forza interiore che rende più forti della paura per le possibili ripercussioni di un'azione, mi sembra siano alla base dell'agire rivoluzionario di alcuni leader della storia.
Attraverso i secoli, mi sono arrivati il suo entusiasmo per la vita e la sua curiosità, insieme a quella sete di conoscenza che le ha permesso di osservare in maniera “scientifica” il “creato”, e meravigliarsene, senza restare imbrigliata nelle superstizioni del suo tempo. Il coraggio di sperimentare quanti più ambiti possibili, lo sforzo di esprimersi ed esprimere la sua esperienza attraverso canali diversi, la fermezza con la quale ha affrontato sfide inconcepibili per l'epoca fanno di lei una donna eccezionale. Il fatto, poi, che non manchino in lei elementi contrastanti, accresce ancor più la sua complessità e la voglia di capirla.
Quale messaggio si augura possa arrivare a coloro che leggeranno il suo libro?
Spero di essere riuscita nell'intento di far rivivere Ildegarda con tutte le sue peculiarità, inclusi gli aspetti più contraddittori della sua vita e della sua persona, e di avvicinarla a un largo pubblico. Sono certa che saprà offrire a ognuno uno spunto diverso e un peculiare motivo di interesse.
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