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lunedì, 21 dicembre 2020 07:17 |
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Francesca Bianchi
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Mercoledì 16 dicembre Giorgio Ieranò, professore ordinario di Letteratura greca all’Università di Trento, ha presentato al Liceo Galilei-Campailla di Modica (RG) il libro Le parole della nostra storia. Perché il greco ci riguarda(Marsilio Editori, 2020). La presentazione, tenutasi sulla piattaforma Microsoft Teams, è stata organizzata nell'ambito della rassegna I Greci e noi, inaugurata il 7 dicembre con la partecipazione della prof.ssa Laura Pepe. Altri due incontri sono previsti il 15 e il 21 gennaio, rispettivamente con il prof. Giuseppe Zanetto, che presenterà il libro Miti di ieri, storie di oggi. La tragedia greca racconta le passioni e il destino del nostro mond, e con il prof. Mauro Bonazzi, che parlerà del libro Creature di un sol giorno. I Greci e il mistero dell'esistenza.
Nel corso del meeting telematico il prof. Ieranò ha guidato gli studenti alla scoperta del prezioso patrimonio linguistico e letterario ereditato dalla cultura greca, ricordando che è al greco antico che ricorriamo quando dobbiamo dare un nome alla realtà che ci circonda. Molte le parole prese in considerazione nel corso dell'incontro, a cominciare da psyché, parola che troviamo già nei poemi omerici, dove indica il soffio vitale, lo spirito vitale che fuoriesce dall'uomo nel momento della sua morte; un'entità dalla natura volatile, intangibile, incorporea connessa al soffio, al respiro, per questo spesso l'anima è rappresentata con ali di farfalla.
Si scopre che il termine eros indicava il desiderio ardente di qualcosa, non solo il desiderio sessuale, ma anche il desiderio di gloria tipico degli eroi omerici. Eros travolge, eros possiede gli uomini, eros è follia, è una forza distruttiva.
Dopo aver affermato che gli uomini sono gli effimeri per eccellenza, in quanto durano lo spazio breve di una giornata, Ieranò ha ricordato che gli eroi sono figure a metà tra gli dèi e gli uomini: gli eroi sono belli e forti come divinità, ma soffrono e muoiono come gli uomini. Ha spiegato che molti termini di cui ignoriamo il vero significato hanno avuto una storia spesso avventurosa, nascendo dall'invenzione di alcune persone: è il caso del termine nostalgia, composto dal greco nóstos, ritorno, e álgos, dolore, letteralmente "dolore del ritorno", che indica il dolore rispetto all'impossibilità o al desiderio di tornare nella propria patria. Lo studioso si è congedato donando ai ragazzi due parole inventate a partire dal Rinascimento sulla base del greco: astronauta e utopia. Il termine "astronauta" è stato inventato negli anni Cinquanta dagli scienziati della Nasa per indicare "colui che naviga tra gli astri, tra le stelle". La parola "utopia", invece, venne inventata, sempre sulla base del greco, da Tommaso Moro, che pagò con la vita la sua opera di politico e intellettuale. Utopia è il paese che non c'è, è il non luogo. Un mappamondo che non includa il Paese dell'Utopia non è degno neppure di essere guardato, perché non contempla il solo Paese al quale l'Umanità approda di continuo - ha concluso Ieranò, citando le parole di Oscar Wilde.
FtNews
ha realizzato una breve intervista al prof. Michele Blandino professore di latino e greco, nonché responsabile dell'indirizzo Classico del Liceo Galilei-Campailla. Il docente ha raccontato come è nata l'idea di organizzare questi incontri e ha approfittato dell'occasione per parlare anche di altre iniziative promosse dal Liceo modicano. Queste le sue parole: Abbiamo sempre organizzato incontri con molti autori; naturalmente si sono sempre tenuti tutti in presenza.
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Un momento della conferenza del prof. Giorgio Ieranò
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Abbiamo iniziato con la prof.ssa Eva Cantarella, che per cinque edizioni è stata nella giuria del Certamen Mutycense , una gara di traduzione dal latino organizzata annualmente dalla nostra scuola. A causa dell'emergenza sanitaria non è stato possibile realizzare l'edizione di quest'anno, ma a marzo 2021 faremo un certamen online. Sono stati nostri ospiti Andrea Marcolongo, Alberto Angela, Laura Pepe, Marco Formisano, Pietro Li Causi. Un anno è stato membro della giuria del certamen il cantautore Roberto Vecchioni, ex docente di latino e greco. Natura: ambiente e animali è stata la tematica che abbiamo trattato nell'ultimo certamen, a cui hanno partecipato più istituti provenienti da sette regioni italiane, per un totale di circa 150 ragazzi. Attraverso l'analisi dei testi di Cesare, Varrone, Columella, Cicerone, Seneca e Plinio il Vecchio si è cercato di indagare e approfondire la visione che gli antichi avevano dell'ambiente e degli animali. È stato bello collegare il pensiero degli antichi su tale argomento con quello che ne abbiamo noi. In quell'occasione è stata nostra ospite d'onore la nota conduttrice televisiva Licia Colò.
La diffusione della cultura classica tra i giovani e la promozione del nostro territorio e del suo patrimonio artistico e culturale sono le finalità principali del Certamen Mutycense.
Come dicevo, il Covid ci ha costretto ad interrompere tutto, ma non mi sono dato per vinto: nel ruolo di responsabile dell'indirizzo classico del nostro Liceo, ho pensato di contattare alcuni autori per organizzare qualche incontro online. Nutro grande interesse e un sentimento di grande riconoscenza nei confronti di tutti i divulgatori del mondo classico. Quando scopro un autore, cerco sempre un contatto, un dialogo, così ho inviato una email ai proff. Pepe, Ieranò, Zanetto e Bonazzi, invitandoli a presentare i loro libri ai nostri studenti. Tutti e quattro hanno subito risposto positivamente. Conoscevo le pubblicazioni di questi autori e con i colleghi abbiamo pensato di presentarle ai nostri studenti, fornendo loro degli estratti e del materiale su cui lavorare. In questa maniera riusciamo sempre a coinvolgerli e a stimolare in loro interesse e riflessioni.
Le quattro conferenze del ciclo I Greci e noi sono legate da un filo conduttore: come recita il titolo dell'evento, il tema centrale è il rapporto costante con l'antichità greca. Questi quattro grandi cultori delle lingue classiche aiuteranno gli studenti della nostra scuola - e non solo, infatti all'incontro con il prof. Ieranò ha partecipato anche una collega di Eboli con i suoi alunni - a capire il profondo legame che ci lega ai Greci. Tutti e quattro gli incontri creano un filo tra passato e presente, rendendo gli antichi più vicini a noi, alla nostra sensibilità. Mi auguro che i ragazzi colgano questo e possano, attraverso questi incontri, dare un senso a quello che stanno studiando.
Ho creato un sondaggio relativamente alle possibili tematiche da affrontare nel corso delle quattro conferenze, per far sì che i ragazzi potessero esprimere le loro preferenze circa le tematiche che più desideravano approfondire. Per quanto riguarda il prossimo incontro, quello con il prof. Zanetto, in programma il 15 gennaio, sono molto contento, in quanto verrà affrontato il mito, rappresentato nelle tragedie in chiave attualizzante. Nel libro Miti di ieri, storie di oggi. La tragedia greca racconta le passioni e il destino del nostro mondo sono costanti i riferimenti all'attualità. Questo è stato molto apprezzato dai ragazzi, infatti nell'ambito di questo incontro, la tematica che ha ottenuto un grande successo nel sondaggio che ho proposto è stata quella della violenza sulle donne. Zanetto focalizzerà l'attenzione su questo argomento, commentando i passi delle tragedie in cui si affronta questo aspetto.
La Redazione di FtNews seguirà con vivo interesse i prossimi appuntamenti organizzati dal Liceo Galilei-Campailla di Modica e ringrazia il prof. Michele Blandino, il Dirigente Scolastico e tutto il personale docente per le tante iniziative organizzate per coinvolgere studentesse e studenti, anche e soprattutto in un periodo di grandi incertezze come quello che stiamo vivendo, in cui è fondamentale che i ragazzi sentano la presenza costante della Scuola.
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