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venerdì, 05 gennaio 2018 22:57 |
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Francesca Bianchi
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Il mese scorso è uscito nelle librerie Lo Zen e l'Arte della Ribellione, il nuovo libro di Selene Calloni Williams che mette insieme formazione interiore, stupore e divertimento per dare un aiuto a tutti coloro che vogliono cambiare.
Scrittrice, viaggiatrice e documentarista, l'autrice ha curato numerosi libri e documentari di psicologia ed ecologia profonda, sciamanismo, yoga, filosofia ed antropologia. In questa ultima pubblicazione confluiscono trent’anni di esperienza nel campo dell’induzione evocativa, della suggestione immaginativa, della trance e degli stati non ordinari di coscienza, che la Calloni ha acquisito lavorando a contatto con grandi sciamani di svariate tradizioni e luoghi del mondo.
Nel corso della nostra piacevole conversazione, la studiosa ha asserito che questo libro, pensato come un potente strumento di risveglio, è destinato a tutti coloro che vogliono riprendere in mano la propria vita per diventarne gli indiscussi protagonisti e per poter finalmente tornare ad amare, a gioire, a fiorire, ad esistere nel senso più profondo del termine. In Lo Zen e l'Arte della Ribellione sarà possibile trovare la chiave di un riavvio, una vera rinascita pura e magica. Selene Calloni Williams si è soffermata molto sul significato profondo del termine ribellione e sull'importanza di essere ribelli oggi per sconfiggere tutte le paure che ci tormentano, impedendoci di vivere pienamente e di essere felici.
Come è nato questo libro e a chi è destinato?
Sempre più frequentemente, durante i molti corsi di formazione che tengo in giro per l'Italia, mi capita di constatare che nelle persone c'è una grande volontà di risveglio, che però incontra l'ostacolo di una sorta di condizionamento interno. Bisogna dire che esiste un'unica mente critica comune, che essendo fortemente giudicante, divide e separa gli opposti, creando nelle persone un senso di colpa e di inadeguatezza costante, da cui nascono la frustrazione e la paura. Così, ho pensato di scrivere un libro che potesse essere uno strumento potente di deprogrammazione e di risveglio. Non un romanzo, ma una scossa piacevole e simultaneamente efficace, in cui coesistono formazione interiore, stupore e divertimento.
Questo testo è destinato a coloro che per tradizione familiare e indole hanno già accettato troppi compromessi e si sentono fermi in qualche aspetto della vita, ma che hanno voglia di riprendere a fluire, ad amare, a gioire, a fiorire, ad esistere nell'abbondanza e nella possibilità di portare la gioia anche agli altri. Questo libro darà la chiave di un riavvio, una vera rinascita pura e magica. Le visioni che vi si trovano sono immagini seme: entrano nel lettore come semi nella terra, si aprono nelle profondità e danno origine a mondi nuovi e alle energie per raggiungerli.
Qual è la trama de Lo Zen e l'Arte della Ribellione?
Il libro, che si costruisce con mattoni di narrativa, psicologia e filosofia, racconta la storia di Arianna, una sorvegliante di altalene, che si stanca del proprio mestiere e inizia un'avventura di ribellione agli arconti, che rappresentano le norme, le leggi, le regole che abbiamo introiettato e che ci rendono misurabili, prevedibili, governabili. Tutti passiamo attraverso una potente programmazione inconscia, che i più chiamano “educazione”, la quale, però, non riesce mai a domarci fino in fondo. Una scintilla del fuoco della libertà delle origini rimane sempre accesa in noi e, arrivati a un certo punto, possiamo coltivarla per ritrovare noi stessi e ridestarci da un sonno ipnotico. Il libro narra proprio la storia della scoperta del fuoco interiore, la sua liberazione e infine l’affermazione della libertà dai condizionamenti: questo processo di ribellione e liberazione è la nascita di un uomo nuovo e di un mondo nuovo. Ciò che vi è di grande nell’uomo, è che egli è un ponte e non uno scopo: ciò che si può amare nell’uomo, è che egli è un passaggio e una caduta, diceva l’indimenticabile Zarathustra di Nietzsche. Così i personaggi di questo libro
“cadono” continuamente per lasciare il posto ad altri personaggi. Arianna, la protagonista, è il personaggio più di ogni altro soggetto a questa trasmutazione.
Ha parlato di un libro che coniuga narrativa psicologia e filosofia. Che tipo di filosofia vi si può trovare ?
La formazione interiore poggia sulla filosofia immaginale, filosofia della complessità, che deriva dal Mundus Imaginalis di Henry Corbin. E' una filosofia che spinge ad andare oltre il metodo di pensiero comune, fortemente limitante. Questo perché è importante sviluppare un metodo di pensiero ampio, che ci porti a comprendere che la causa è nell'effetto e a non separare gli aspetti della realtà. Lo Zen e l'Arte della Ribellione insegna proprio il metodo per portare le nostre immagini passate, presenti e future al di là della mente critica e giudicante, raggiungendo, così, la pacificazione delle immagini.
Dove è ambientato il libro?
Il libro è ambientato in un mondo fantastico, Babila, governato dagli arconti, contro cui combatte tenacemente Arianna. Del resto, questa è la storia della vittoria contro le regole, le leggi, le norme, quindi doveva essere al di fuori dello spazio-tempo, la prima delle grandi illusioni che ci limitano.
Secondo Lei, la scrittura può incoraggiare ed incentivare il cambiamento?
Secondo me sì, perché è attraverso il linguaggio che si esercita il cambiamento. Gli sciamani della Siberia utilizzano le cosiddette favole di potere, ovvero racconti in cui troviamo potenti miti e simboli, racconti che recano l' "immagine seme", le chiavi di attivazione capaci di risvegliare energie e visioni in chi le ascolta: il lettore può cogliere tra le righe potenti “chiavi”, tra cui quella definibile come “l’arte del non avere paura”. Tutto ciò invita e spinge a riconciliarsi con la dimensione invisibile, con i nostri avi, consentendoci di vivere una vita più ispirata e libera.
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Come possiamo liberarci dalle paure che condizionano la nostra vita, impedendoci di viverla pienamente?
La riunificazione della conoscenza e dell'amore può riscattare l'uomo dalla condizione di decadimento, consentendogli di approcciare il mondo con il pensiero del cuore. Non è vero che vi è la mia mente, la tua mente, la sua mente. Il Logos, il pensiero razionale e oggettivo, è uno solo, presente in maniera più o meno forte in ciascuno. È una sorta di programma che, alimentando la paura, rende misurabili, prevedibili, governabili, manipolabili. Oggi chi riesce ad andare oltre la mente ordinaria è assolutamente vincente in qualsiasi campo. Chi resta indietro lo fa perché non riesce a superare la paura e permane in una zona da dove può avere l’impressione di controllare la realtà. Abbiamo bisogno di un nuovo metodo di pensiero che ci aiuti a pensare la complessità del reale, invece di ridurre la realtà a ciò che la mente ordinaria può controllare. Un autentico nuovo metodo di pensiero deve suggerirci immagini mentali ologrammatiche, nelle quali la parte è nel tutto e il tutto è nella parte. Bisogna avere il coraggio di fare un passo oltre la mente, non un salto nel buio indistinto dell’irrazionale e del caos, ma un passo verso una nuova intelligenza.
Cosa si intende con il termine ribellione? Chi è oggi un vero ribelle?
La ribellione è uno stato di metamorfosi interiore che ci permette di superare i nostri condizionamenti acquisiti. La ribellione non è rivoluzione, non ha niente a che vedere con la politica, le folle, la violenza. La cosa straordinaria è che la ribellione è un'arte e, come tale, si può apprendere. La ribellione è una forma dell’amore, è un evento spirituale, un fatto dell’anima, è una forza selvaggia e naturale, non organizzabile dalle istituzioni, non manipolabile. E' una metamorfosi individuale che ha come fine il risveglio e l'evoluzione interiore.
Un ribelle è un uomo felice, eppure egli non è ribelle perché vuole la felicità. La felicità è qualcosa che il ribelle trova per strada, quasi ci inciampa mentre guarda altrove. Un ribelle è ribelle perché ama il corpo, la natura con tutte le sue creature. Un ribelle è tale perché appartiene alla terra, cammina nel deserto o in alta montagna o nuota al largo nel mare; un ribelle è un essere vivo, non un automa che replica idee altrui e, pieno di arroganza e prepotenza, vuole dominare il mondo con quelle quattro nozioni che pretende di avere imparato all’Università. Un vero ribelle è un vero creativo che ha passione e prova piacere in tutto ciò fa, perché tutto ciò che fa è un gesto creativo che dona piacere, non una meccanica ripetizione di ciò che è conosciuto dalla mente, ma è l’atto del fare all’amore con l’invisibile: le nozze alchemiche. Il ribelle è il creativo per eccellenza. I grandi profeti della storia non sono stati forse dei ribelli? Essere veri cristiani o buddhisti oggi non significa forse essere dei ribelli? Le civiltà che non sanno più accettare il contributo dei ribelli sono a grave rischio di estinzione. Le leggi del mondo non attendono altro che una nostra adesione incondizionata all’avventura per liberarsi da se stesse. La conoscenza, unita all’amore, è l’arma invincibile del ribelle. Andare oltre la mente comune è un atto di autentica, profonda, impeccabile ribellione. Non significa sprofondare nel caos dell’irrazionale o abbracciare unicamente un pensiero mitico, basato sulle immagini, ma procedere verso una ragione più pura, illuminata e creativa, un pensiero capace di assumere in sé non solo la conoscenza, ma anche l’amore. Una certa parte di mondo sta andando in questa direzione; alcuni vanno più velocemente di altri e divengono leader creativi e ispirati, guerrieri di luce.
Perché siamo terrorizzati dalla pensiero della morte, dal cambiamento, da tutto ciò che è ignoto?
Perché abbiamo dentro un forte senso di colpa per aver spezzato l'ordine universale, l'equilibrio primevo del mondo. L'uomo vuole il potere e non riconosce più che c'è un aspetto invisibile negli eventi che sfugge al suo controllo. Rifiuta di vedere l'aspetto invisibile delle cose, conservando solo ciò che ha l'impressione di poter governare. L'uomo ha sempre costantemente paura dell'ignoto perché l'ha represso e vuole controllarlo attraverso la sua mente critica, mente che, alla fine, costituirà la sua prigione.
Quale messaggio vuole lanciare questo libro e cosa si sente di dire a tutti coloro che lo leggeranno?
"Se sei un ribelle è giunto il momento di dirtelo e di vincere la paura. Non puoi fare a meno di essere ciò che sei, puoi solo soffrire e avere una vita dura nel vano tentativo di reprimere ciò che sei, ma non ne vale la pena. Vivi, immergiti nella bellezza del mondo, deprogramma quelle abitudini che ti portano ad allontanarti dalla bellezza, dalla natura, quindi dalla nostra salvezza. Risvegliati, entra nella gioia e nella natura! La paura è il tuo solo vero nemico, vincilo adesso! Sii felice e liberati dall'idea che nella tua anima ci sia qualcosa di sbagliato: questo è il grande messaggio del libro.
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