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martedì, 16 gennaio 2024 06:21 |
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Dal nostro inviato
Francesca Bianchi
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FtNews
ha intervistato lo scrittore Samuel Montegrande. Già autore dei romanzi Non sarò più solo e Salvami (Dieci Giorni A Natale), recentemente ha dato alle stampe Prima che torni Giulia, romanzo incentrato sulla storia della scomparsa di una bambina. Ai nostri lettori ha parlato di questa sua ultima fatica letteraria, del suo amore innato per la scrittura e dei suoi progetti per il futuro.
Samuel, nel 2019 e nel 2020 lei ha pubblicato i romanzi Non sarò più solo e Salvami (Dieci Giorni A Natale). Come e quando è nata l'idea di cimentarsi nella stesura di Prima che torni Giulia, il suo nuovo romanzo che ha visto la luce alla fine del 2023?
"Prima che torni Giulia" è una storia che ho sempre voluto scrivere. La conservavo tra i miei pensieri da sempre, forse ancor prima di scrivere "Non sarò più solo". Ho poi iniziato a lavorarci un mese dopo l’uscita di "Salvami", ma ho aspettato tre anni prima di farla diventare di tutti. Avevo voglia che arrivasse agli altri solo dopo aver raggiunto, io in primis, la giusta consapevolezza di riuscire a parlarne.
Si è ispirato a qualcuno per la creazione di questa storia basata sulla scomparsa di una bambina?
Certo: a tutte le migliaia di vicende drammatiche del genere che arrivano da tutto il mondo e che purtroppo siamo costretti a leggere ogni giorno. La storia di Denise Pipitone e la forza di sua madre Piera Maggio sono state fonte di ispirazione, ma anche il coraggio incredibile di Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela Orlandi. Ho cercato di raccogliere quante più emozioni possibili e tentare, con il massimo rispetto, di trasferirle in questo progetto.
Qual è la peculiarità diPrima che torni Giulia rispetto agli altri due romanzi?
La peculiarità di “Prima che torni Giulia” rispetto ai miei precedenti lavori è senza dubbio il racconto che, come non mai, è ricco di momenti di tensione che trascinano il lettore ad avere una forte adrenalina dall’inizio alla fine del racconto.
Di contro, ci sono punti di contatto tra questo libro e i precedenti?
Certo, si assomigliano molto per quanto riguarda il linguaggio: semplice e diretto.
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Samuel Montegrande (foto di Aurora Barbagallo & Carola Porto per Action Studios)
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Tra queste tre pubblicazioni, ce n'è una a cui si sente particolarmente legato?
Al primo, perché ero più acerbo e avevo più sogni da realizzare. Quando leggo "Non sarò più solo", mi emoziono e mi faccio anche molta tenerezza, perché è un po' come riguardare da vicinissimo “il me” di qualche anno fa.
Quando è nata in lei la passione per la scrittura?
Da sempre, sin da piccolino. Scrivevo poesie, mini romanzi. Non mi ricordo un momento della mia vita lontano dalla scrittura e dalla lettura.
Oggi cosa rappresenta per lei la scrittura?
È un’esigenza.
Quando era bambino, cosa sognava di fare da grande?
Dicevo sempre a mia madre "voglio diventare uno scrittore famoso". Me lo ricordo benissimo, lo dicevo a tutti.
Quale messaggio si augura possa arrivare ai lettori dei suoi romanzi?
Un messaggio di speranza e di forza. In ogni storia cerco di trasmettere sempre al lettore quanto sia importante dare più importanza al sole che alle nuvole attorno.
Lei è anche autore televisivo. Anche quest'anno ha fatto parte dell'équipe del programma Rai Ballando con le Stelle. Le piace lavorare dietro le quinte?
Tantissimo, mi dà la possibilità di guardare da una prospettiva diversa ciò che tutti gli altri invece guardano da uno schermo. Mi motiva molto, mi diverte e ho sempre la possibilità di scoprire nuove storie. Mi rende felice. "Ballando con le stelle" è il mio pezzo di cuore. Amo quel programma e sono onorato di lavorarci.
Quali sono i suoi progetti per il futuro?
Comprare una casa e impegnarmi il più possibile per continuare a vivere di quello che più amo fare. Ce la metto tutta.
Qual è il suo sogno nel cassetto?
Non lo dico, altrimenti non si avvera. Sono molto scaramantico.
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