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lunedì, 08 gennaio 2024 07:07 |
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Francesca Bianchi
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Venerdì 5 gennaio, presso la Rai - Sala A Sergio Zavoli di Viale Mazzini, a Roma, è stata presentata alla stampa la miniserie La Storia, tratta dall'omonimo romanzo di Elsa Morante. Prodotta daPicomedia in collaborazione con Rai Fiction e Thalie Images, la serie tv, suddivisa in quattro serate da 100 minuti, esordirà in prima visione su Rai 1 lunedì 8 gennaio. Soggetto di serie e soggetti di puntata di Giulia Calenda, Ilaria Macchia, Francesco Piccolo. Sceneggiatura di Giulia Calenda, Ilaria Macchia, Francesco Piccolo e Francesca Archibugi. Regia di Francesca Archibugi, con Jasmine Trinca, Elio Germano, Asia Argento, Lorenzo Zurzolo, Francesco Zenga e con Valerio Mastandrea. Prodotto da Roberto Sessa.
La fiction parte dal discorso pronunciato a Trieste nel 1938, con il quale Benito Mussolini dichiara l’ebraismo “nemico del Fascismo”. Nora, madre della maestra elementare Ida Ramundo vedova Mancuso (interpretata da Jasmine Trinca), ascolta alla radio quelle parole e scrive alla figlia per rivelarle che loro sono ebree. Alla vigilia della seconda guerra mondiale, Ida, rimasta vedova con un figlio adolescente di nome Nino (interpretato da Francesco Zenga), decide di tenere nascoste le sue origini ebraiche per paura della deportazione. Un giorno, rientrando a casa, viene violentata da un soldato dell'esercito tedesco, un giovane ubriaco, e rimane incinta. Mentre Nino trascorre l’estate al campeggio degli Avanguardisti, Ida partorisce in segreto un bambino prematuro, piccolo, con degli occhi azzurri bellissimi. Quando Nino torna a casa e scopre il fratellino, lo accetta e se ne innamora. Lo soprannominerà Useppe (nella serie tv è interpretato da Christian Liberti e Mattia Basciani).
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Gli eventi della guerra stravolgono la famiglia: in un primo momento Nino, fascista convinto, decide di partire per il fronte contro il parere di Ida, lasciandola sola con Useppe; poi, quando, nel bombardamento di San Lorenzo del luglio 1943, la loro casa viene distrutta, Ida perde tutto ed è costretta a sfollare a Pietralata. Da quel momento, ogni giorno diventerà una lotta per la propria sopravvivenza e per quella del suo bambino. Una vitalità a tratti disperata spinge Nino verso la lotta armata di Resistenza, verso l’amore, verso i compagni, pieno di desideri. Dopo la guerra si darà al contrabbando, prima di sigarette e poi a quello delle armi. Vuole una vita migliore per sé, per Ida e per Useppe. La guerra, prima, e il dopoguerra, poi, segneranno la vita di Ida e dei suoi figli. Perderanno tutto. Jasmine Trinca, che nella serie tv interpreta Ida, nel corso della conferenza stampa ha dichiarato: Ida è un personaggio epico. C'è un'epica degli ultimi, quei disgraziati a cui la Morante guarda con sconfinato amore. È un racconto, il suo e poi anche il nostro, che parla di una collettività e di come la guerra sempre affligge i poveri. Perché la guerra la fanno i potenti, e questo non lo dobbiamo mai dimenticare.
Il romanzo La Storia venne pubblicato nel 1974 da Giulio Einaudi Editore in edizione tascabile per volontà della stessa Morante e in poco tempo vendette un milione di copie. Francesco Nardella, Vicedirettore Rai Fiction, ha affermato:
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Uno dei nostri capisaldi è il rapporto tra i romanzi d’autore e le produzioni televisive. Penso che sia una tendenza da mantenere e rafforzare perché assolve al meglio la funzione di servizio pubblico. Il romanzo è uscito nel ’74 e da subito ha venduto milioni di copie. La critica, però, non lo ha accolto bene. I grandi autori raccontano il passato e il presente, ma prevedono anche il futuro. Ciò è vero soprattutto per "La Storia", che contiene al proprio interno vari temi, come la fratellanza e la solidarietà, ma anche la guerra. Tutti noi produttori, inizialmente, eravamo preoccupati per la trasposizione televisiva del romanzo. Così abbiamo scelto di coinvolgere un dream team di attori, sceneggiatori e tecnici. Siamo contenti del risultato finale; spero che il pubblico accolga la serie.
Queste le parole della regista Francesca Archibugi: Ida Ramundo vedova Mancuso viene violentata. Tutto nasce da una violenza sessuale di un giovane soldato tedesco su una donna incapace di difendersi. Quel giovane soldato morirà poco dopo, in guerra. Tutti sono incapaci di difendersi. I personaggi di questo grandioso libro sono creature senza nessun potere, attraversate da forze collettive, piccole figure che tentano di sopravvivere nel decennio di un secolo che ha attraversato l’orrore assoluto. Come mettersi al servizio di un’idea tanto semplice quanto gigantesca? Con tutta l’umiltà e la fedeltà possibili. Attenzione spasmodica alla distribuzione dei ruoli, alla scelta degli attori e delle attrici, dei cani e dei bambini, delle case, delle piazze, delle scarpe e delle ciabatte. Immagini. Voci. Luci. Suoni. Il lavoro di regia è una sequenza infinita di scelte macro e microscopiche, grandi impostazioni e minimi dettagli. Guidare una armata di collaboratori geniali, tutti tesi allo stesso scopo: cercare di restituire nei personaggi e nelle scene lo stesso stupore, divertimento, orrore, disperazione che si è provati leggendo "La Storia" da adolescenti. Con la precisa certezza che sarebbe stato impossibile. È stato terrificante e bellissimo.
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