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venerdì, 25 marzo 2022 16:41 |
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Murale dedicato a Lenin, simbolo dell’anima politica di sinistra di Lula negli anni ‘70
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Francesca Bianchi
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Sabato 26 marzo, presso la sede della Fondazione Luciana Matalon di Milano, verrà inaugurata la mostra Incontri a Lula – Adzovios a Luvula, un viaggio fotografico compiuto dal fotografo Nello Taietti, Presidente della Fonazione Matalon, e da suo figlio Gianmarco nella comunità e nei dintorni di Lula (NU), nella regione aspra e selvaggia della Barbagia. Lula è un piccolo borgo dell'entroterra sardo diventato simbolo della resistenza allo spopolamento. In un'intervista alla nostra testata Taietti ha svelato qualche dettaglio sul percorso espositivo. Ha parlato del grande amore per Lula e i Lulesi, che sin dal primo momento l'hanno accolto a braccia aperte. Si è soffermato sull'orgoglio della comunità lulese per le sue tradizioni e per il suo patrimonio ambientale. Proprio nell'ambiente risiedono, secondo il fotografo, la forza e il futuro di Lula. Nelle parole di Nello Taietti è grande la speranza che questa esposizione stimoli nei visitatori il desiderio di recarsi a Lula per avventurarsi alla scoperta del suo territorio e della sua gente.
Sig. Taietti, sabato 26 marzo, presso la sede della Fondazione Luciana Matalon di Milano, verrà inaugurata la mostra Incontri a Lula – Adzovios a Luvula, un viaggio fotografico compiuto da lei e da suo figlio Gianmarco nella comunità e nei dintorni di Lula, nella regione aspra e selvaggia della Barbagia. Come e con quali finalità è nata questa esposizione? Quando è nato il suo amore per Lula?
La mostra Adzovios a Luvula – Incontri a Lula è un dono alle persone che mi hanno accolto nelle loro case, raccontandomi con semplicità la loro vita. È nata con lo scopo di far conoscere al grande pubblico Lula e la sua gente, creando curiosità e voglia di approfondire la storia di questa particolare comunità crocevia di culture, lingue e interessi economici. Ho cercato con gli scatti un dialogo con il passato e con il futuro. La prima volta che arrivai a Lula, il 1° gennaio 2019, scendendo dalla provinciale di Sant'Anna/Monte Albo, sulla scalinata della Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta, nel centro del paese, trovai un gruppo di anziani seduti. Mi avvicinai per chiedere loro il permesso di fotografarli. Mi risposero con aria infastidita, in quanto ero già il secondo che in quella giornata gli aveva fatto la stessa richiesta. Così iniziai a parlare con loro di boschi, funghi, vino e formaggi. Alla fine di una lunga chiacchierata, loro stessi, spontaneamente, mi invitarono a fotografarli. Tornato a Milano, stampai quell’immagine e la spedii al Sindaco di Lula, con la preghiera di recapitarla ai soggetti immortalati. Questo mio gesto ha aperto il cuore dei Lulesi: ricevetti molte telefonate di ringraziamento e inviti a non finire da parte dei Lulesi.
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Raimondo Garau, “Munneddu” per i Lulesi, durante una pausa di lavoro
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Quando, nel mese di agosto del 2020, tornai a Lula, fui ricevuto dal Sindaco, dal Vicesindaco e da un assessore, i quali mi fecero visitare il paese e il suo territorio. Ospite dell'Amministrazione, rimasi tre giorni, durante i quali scattai centinaia di foto e inizia a frequentare la gente d Lula. Nel mese di ottobre, in occasione della manifestazione "Cortes Apertas", tornai a Lula con mio figlio Gianmarco per consolidare le amicizie e continuare a scattare fotografie.
Chi sono i protagonisti delle foto che sarà possibile ammirare nel percorso espositivo?
I protagonisti delle foto sono persone comuni che si raccontano con gli sguardi in maniera semplice e dignitosa. Nei loro occhi ho visto il passato e la speranza di un futuro migliore; le loro mani e la pelle consumata dal lavoro e dal sole mi hanno raccontato le loro fatiche e la storia di Lula. Per tutti loro provo un sincero affetto e rispetto profondo.
Ci sveli qualche dettaglio della mostra...
Il percorso della mostra è suddiviso in quattro sezioni, la prima delle quali si sofferma sul contesto, con diverse immagini relative al paesaggio e alle abitazioni. La seconda sezione è dedicata a San Francesco di Lula e al suo santuario, tanto caro a Grazia Deledda. Questa sezione ospita immagini scattate il 4 ottobre in occasione dei festeggiamenti in onore del Santo. In quell'occasione arrivano sempre molti pellegrini, in particolare da Nuoro. La terza sezione è dedicata ai ritratti e agli incontri. Lì sono presenti diverse immagini di donne e uomini anziani. Nell’ultima parte sono esposti scatti di giovani, con la loro speranza di un futuro da vivere a Lula.
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"Tzia Caliedda", anziana donna lulese dedita al servizio della chiesa e catechista
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La mostra sarà accompagnata da un catalogo. Come è impostato?
La mostra sarà accompagnata da un catalogo con i testi critici di Mariangela Dui, curatrice della mostra, e di Angela Madesani, critica d'arte ed esperta di fotografia. Ci sono anche quattro brevi testimonianze di alcuni colleghi fotografi, la biografia mia e di mio figlio Marco e cento immagini con le didascalie descrittive dei luoghi e dei personaggi.
b>Cosa si augura per il futuro di Lula?
Il Futuro di Lula è nell’ambiente: il Montalbo è un Sito d’Interesse Comunitario (SIC), nonché parte integrante della Biosfera MaB (Man and Biosphere) Unesco in Sardegna, riconoscimento che l’Unesco ha riconosciuto per le caratteristiche ambientali e naturali.
Importantissima per il futuro è anche la miniera di Sos Enattos, sito minerario archeologico con un museo del minatore, poi diventato un sito di interesse scientifico, che oggi è in corsa per diventare la sede in cui ospitare l'Einstein Telescope, il più grande telescopio al mondo per lo studio delle onde gravitazionali.
Quale messaggio spera che arrivi ai visitatori di Incontri a Lula – Adzovios a Luvula?
Spero che la mostra susciti nei visitatori curiosità, voglia di visitare Lula e di soggiornarvi per andare alla scoperta di questo territorio e della sua gente.
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