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lunedì, 03 gennaio 2022 09:44 |
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Raffaella Milandri con il suo fratello adottivo Cedric Black Eagle
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Dal nostro inviato
Francesca Bianchi
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FtNews
ha intervistato Raffaella Milandri, scrittrice, giornalista e viaggiatrice in solitaria. Attivista per i diritti umani dei Popoli Indigeni, la Milandri è membro adottivo della tribù Crow, in Montana, e membro onorario della Four Winds Cherokee Tribe, in Louisiana. Si è soffermata sulla realtà rappresentata dagli Indiani d'America, spiegando come vivono oggi queste popolazioni e come è stata accolta dalle varie tribù in cui si è imbattuta nel corso dei suoi numerosi viaggi nei più remoti angoli del mondo. Fondatrice della Mauna Kea Edizioni e della Mauna Loa Edizioni, nel corso della nostra bella conversazione la Milandri ha parlato dei molti libri scritti per sensibilizzare sui temi dei diritti umani e delle problematiche sociali e divulgare la conoscenza del mondo dei Nativi Americani. Nelle sue parole è forte la speranza che in futuro i Popoli Indigeni possano camminare accanto a noi popoli occidentali poiché, come due facce della stessa medaglia, siamo complementari: solo la saggezza dello stile di vita di chi ha sempre vissuto in armonia con la Natura può aiutarci a sopravvivere a questi tempi terribili, sia in termini di ambiente sia in termini di diritti civili.
Raffaella, lei è attivista per i diritti umani dei Popoli Indigeni ed è membro onorario della "Four Winds Cherokee Tribe", in Louisiana, e della tribù Crow, in Montana. Cosa comporta questo ruolo? Di cosa si occupa esattamente?
Prima di tutto, è una dichiarazione ufficiale di fiducia nei miei confronti da parte delle due tribù, la Crow Nation e la Four Winds Cherokee Tribe, che mi ritengono degna di essere loro membro onorario dopo avermi conosciuto. In entrambe le tribù la mia persona è stata valutata e approvata da un consiglio, familiare presso i Crow, dove sono membro adottivo della famiglia dei Black Eagle, e dal consiglio tribale presso la Four Winds Cherokee. Molti miei lettori mi scrivono per chiedere come fare a divenire membri adottivi di tribù native americane, ma non è una cosa facile se non si hanno requisiti appropriati e un periodo di convivenza nella comunità. Non mi occupo di una mansione specifica per i Crow, mentre per i Four Winds Cherokee sono portavoce ufficiale per l’Italia, e ho inviato a loro nome missive sia al Papa che al nostro Ministro degli Esteri e al Presidente della Repubblica, ma non ho ancora avuto alcuna risposta.
Che realtà è quella rappresentata oggi dagli Indiani d'America?
È una realtà molto importante perché è un punto cruciale di confronto e riflessione con una cultura che è sopravvissuta al colonialismo e a un genocidio. I Nativi Americani, costretti a subire violenze e ingiustizie di ogni genere dalle potenze europee prima e dal Governo degli Stati Uniti poi, hanno una chiara visione della loro identità e i loro valori sono miracolosamente vivi e forti dopo secoli. Un esempio prezioso per noi occidentali, che siamo in piena crisi identitaria, annichiliti dal consumismo e da politiche che spesso vogliono sembrare inclusive, ma all’atto pratico lo sono ben poco.
Lei ha viaggiato moltissimo. Come è stata accolta dalle varie tribù in cui si è imbattuta nei più remoti angoli del mondo?
Benissimo, sempre e dovunque. Come una sorella proveniente da altrove, con rispetto e dialogo. Ovviamente il primo passo per me è stato spogliarmi dalla mia mentalità occidentale per poter comprendere e apprezzare appieno questi popoli fantastici. Non ce ne accorgiamo, ma l’eurocentrismo è davvero un morbo che affligge la nostra fetta di mondo e rende poco chiara una visione obiettiva delle altre culture.
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Raffaella Milandri in Papua Nuova Guinea
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Alcuni anni fa ha fondato la casa editrice Mauna Kea Edizioni, molto interessata alle tematiche ambientaliste ed ecosostenibili, con una sezione dedicata ad autori stranieri e ai Popoli Indigeni. Come e quando è nata l'idea di dare vita a questa casa editrice? Cosa significa Mauna Kea?
Mauna Kea è il vulcano più grande delle Hawaii, sacro agli indigeni del luogo e teatro di manifestazioni per la protezione del territorio e dei suoi ecosistemi. A fianco a Mauna Kea Edizioni è nata anche la Mauna Loa Edizioni, dedicata ai grandi classici e ai romanzi di nuovi autori italiani, e Mauna Loa è il secondo vulcano delle Hawaii. L’idea è nata quando ho realizzato che, per dare il giusto spazio a una cultura libera e amante della diversità, occorreva aprire una propria realtà editoriale indipendente. Come scrittrice, avevo un certo potere comunicativo all’interno di diverse case editrici; come responsabile di casa editrice, adesso, ne ho molto di più, unendo tante voci, e posso gestire meglio la divulgazione di tematiche selezionate, come quella dei Nativi Americani.
Cosa racconta nel libro Gli Ultimi Guerrieri. Viaggio nelle Riserve Indiane? Come vivono oggi queste tribù, dopo anni di vita nelle riserve indiane?
In questo libro racconto un viaggio, esattamente del 2018, in cui ho visitato prima la riserva Crow e la mia famiglia adottiva, poi i Lakota della riserva della Rosebud Sioux Tribe, e ho raccolto testimonianze soprattutto legate alle Black Hills e studiato le tradizioni di questo fiero popolo. Come vivono? Con mille problemi, tra cui povertà, disoccupazione, e una marea di leggi che li tengono imbrigliati nel sistema statunitense. Ma il culto delle tradizioni è ciò che riunisce la comunità in attesa che antiche profezie si realizzino e che le Black Hills ritornino ai Lakota. Un discorso lungo.
Ha pubblicato i libri Io e i Pigmei. Cronache di una donna nella Foresta e La mia Tribù. Storie autentiche di Indiani d'America. Quali temi vengono affrontati in questi libri?
Il tema principale è sempre quello dei Popoli Indigeni e dei diritti umani: il popolo Bakà del Camerun, chiamati Pigmei, nel primo libro, e i Nativi Americani nel secondo, dove racconto anche della mia adozione presso la famiglia Crow di cui accennavo prima. Nel libro Io e i Pigmei racconto il viaggio e una vera e propria inchiesta sui diritti umani del Popolo della Foresta; ne La mia Tribù, invece, oltre alla mia adozione, c’è il risultato di uno studio storico su archivi tribali e del Governo degli Stati Uniti, oltre a testimonianze sulla condizione attuale nelle riserve indiane.
Il suo Liberi di non Comprare. Un invito alla Rivoluzione (2018) ha ricevuto diversi premi e recentemente è uscito in una seconda edizione ampliata e corretta. Nel libro lancia un appello alla rivoluzione contro una società che ci vuole consumatori e non persone. Di quale cambiamento possiamo farci promotori per porre fine alla civiltà del consumismo?
Il primo passo è renderci conto che non dobbiamo assolutamente acconsentire alla logica dello spendere la nostra vita per nutrire il mercato dei consumi: le nostre ore di lavoro, e quindi di vita, spesso si disperdono in rivoli di denaro speso per cose superflue, o per inseguire l’ultima tendenza, come l’ultimo modello di cellulare, ad esempio. Tutto ciò che consumiamo di superfluo va solo ad impoverire le risorse del nostro pianeta e anche a creare maggior inquinamento. La responsabilità del singolo individuo, di ognuno di noi, può invertire la tendenza autodistruttiva del nostro mondo.
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Raffaella Milandri in Papua Nuova Guinea
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Per le Edizioni Ponte Sisto alcuni anni fa ha pubblicato i volumi In India. Cronache per veri viaggiatori e In Alaska. Il Paese degli Uomini Liberi. Che ricordo ha dell'India e dell'Alaska?
Di entrambi i due libri sono stati riacquisiti i diritti e sono stati ripubblicati in edizione aggiornata dalla Mauna Kea Edizioni. India e Alaska sono due luoghi fantastici che hanno molto da insegnarci: nel primo, paese in via di sviluppo, si può vedere come ancora oggi milioni di persone vivano con poco, ma col sorriso sulle labbra, grazie anche alla dolcezza delle filosofie e delle religioni orientali come l’induismo; nel secondo, in Alaska, il confronto tra Uomo e Natura è una grande lezione di vita e ci fa capire che abbiamo perso molto del naturale istinto di sopravvivenza.
Ha pubblicato anche un Lessico Lakota. Storia, spiritualità e dizionario Italiano-Lakota e un Lessico Cherokee. Storia, spiritualità e dizionario italiano-cherokee. Come sono strutturati?
Sono due opere dove si parla di due popoli nativi americani, i Lakota e i Cherokee, che hanno storie e tradizioni molto diverse. Io ho curato la parte dedicata alla storia, alla spiritualità e alla attualità dei due popoli. Myriam Blasini, invece, ha curato la parte dedicata al dizionario e alla struttura dei due linguaggi, un lavoro molto importante per preservarli, dato che sono a rischio di estinzione.
Attualmente sta lavorando a qualche altro libro?
Il mio ultimo libro, intitolato Nativi Americani. Guida alle Tribù e alle Riserve Indiane degli Stati Uniti, è uscito a ottobre 2021 ed è stata una opera molto impegnativa, la prima al mondo che raccoglie i dati aggiornati completi, insieme a tante informazioni, inclusi i risultati del censimento del 2020. Lo scopo principale è divulgare la conoscenza del mondo dei Nativi Americani, sul quale girano parecchie false informazioni, ma anche stimolare il turismo nelle riserve a vantaggio delle economie tribali. Adesso mi prendo una piccola pausa, sto valutando il prossimo libro.
Quali progetti ha in cantiere per il futuro? Cosa si augura per il futuro dei Popoli Indigeni?
Per il futuro, mi auguro di continuare sulla mia strada di divulgazione delle culture dei Popoli Indigeni, ma anche sulle diversità in genere: oggi si tende a omologare e a globalizzare, ma questo esula da una reale comprensione dei mondi diversi che ci vivono accanto, a discapito dei diritti umani di chiunque sia, appunto, diverso. Per il futuro dei Popoli Indigeni, auguro un cammino a fianco a noi popoli occidentali poiché, come due facce della stessa medaglia, siamo complementari: solo la saggezza dello stile di vita di chi ha sempre vissuto in armonia con la Natura può aiutarci a sopravvivere a questi tempi terribili, sia in termini di ambiente sia in termini di diritti civili. La smania di distruzione insensata solo per ottenere denaro e potere deve finire: ormai i potenti del pianeta sono poche decine e la lotta per la supremazia tra di loro ci vede come burattini impotenti.
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