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mercoledì, 25 agosto 2021 06:18 |
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Laghetto di Mandria del Conte, tra Piano Zucchi e Piano Battaglia, Isnello (PA)
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Dal nostro inviato
Francesca Bianchi
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Alcune settimane fa, presso la prestigiosa cornice di Palazzo Pucci Martinez, a Petralia Sottana (PA), ho avuto il piacere di incontrare e intervistare il dott. Angelo Merlino, Presidente dell'Ente Parco delle Madonie. L'Ente Parco, istituito nel 1989, ha sede in questo elegante palazzo settecentesco di Corso Paolo Agliata, nel cuore del centro storico del borgo madonita.
Le Madonie, gli Appennini di Sicilia, si trovano in provincia di Palermo e costituiscono dei veri e propri gioielli di storia, arte, cultura, tradizioni, natura, "un libro di storia aperto su 220 milioni di anni geologici", come ha dichiarato Angelo Merlino. Notevole l'interesse di questo territorio montuoso dal punto di vista geologico e geomorfologico, tanto che il Parco delle Madonie è stato riconosciuto come Global Geopark Unesco, il primo Geopark d'Italia.
Sono 15 i Comuni che fanno parte del Parco delle Madonie: Caltavuturo, Castelbuono, Castellana Sicula, Cefalù, Collesano, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, San Mauro Castelverde, Scillato, Sclafani Bagni; presto entreranno a far parte del Parco anche i Comuni di Alimena, Blufi, Bompietro, Gangi e Lascari.
Il dott. Merlino ha fatto un bilancio del suo primo anno da Presidente dell'Ente Parco delle Madonie e si è soffermato sui tanti progetti a cui l'Ente Parco sta lavorando per incrementare i flussi turistici e valorizzare un territorio straordinariamente ricco dal punto di vista storico, artistico, naturalistico, geologico.
Qualche settimana fa il giovane ed intraprendente Presidente dell'Ente Parco delle Madonie ha ricevuto il Premio Castelbuono, Sezione Amico del Paese, con la seguente motivazione: Per il suo alto senso di responsabilità, per l'impegno in campo ecologico e cura dell'ambiente, riesce a farci sentire tutti suoi collaboratori per la sostenibilità ambientale. Tra i suoi obiettivi c'è quello di tenere pulito e sempre più verde il nostro magnifico territorio, in perfetta sintonia con gli obiettivi dell'Agenda 2030 dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).
Nelle parole di Angelo Merlino l'auspicio che tanti ragazzi possano rimanere nel territorio madonita, dal momento che lo sviluppo di queste zone è nelle loro mani e solo se la gente torna a rivivere e a ripopolare la montagna, i territori di montagna potranno ripartire.
Ringrazio di vero cuore Angelo Merlino per aver coordinato il mio tour sulle Madonie, pianificando nei minimi dettagli i vari appuntamenti presso aziende e realtà locali. Grazie di cuore per la disponibilità e l'accoglienza in un territorio in cui spero di poter tornare presto!
Dott. Merlino, lo scorso anno è stato nominato Presidente dell'Ente Parco delle Madonie. Come si arriva a presiedere un Ente Parco Regionale? Come avviene la nomina?
La nomina viene fatta dal Presidente della Regione su indicazione dell'Assessore al Territorio e all'Ambiente, da cui dipendiamo come organo tutorio. La proposta della mia candidatura è arrivata in maniera molto semplice, attraverso una telefonata in cui sono stato invitato ad inviare il mio curriculum, in quanto c'era la possibilità di diventare Presidente dell'Ente Parco delle Madonie. All'inizio non ci credevo neppure, poi il 18 giugno 2020 è arrivata la nomina, che è stata un po' come un ritorno a casa, non solo geografico, ma anche scientifico: la mia tesi di laurea l’avevo sviluppata proprio lì, nel Parco delle Madonie.
A proposito della sua tesi di laurea, qual è stato il suo percorso formativo universitario? Quando e come è avvenuta la scoperta delle Madonie?
Nel 2012 mi sono laureato in Scienze forestali e ambientali presso il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Come dicevo, la mia tesi sperimentale, intitolata "Indici di degrado nei boschi di rovere", è stata svolta proprio nel Parco delle Madonie, che visitai per la prima volta nel 2006. Da quel viaggio le Madonie sono entrate nel mio cuore. In quell'occasione incontrai il dott. Bonomo, che ora dirige l’U.O.B. 3 “Sviluppo, Valorizzazione, Fruizione ed Educazione Ambientale”. All'Università della Tuscia di Viterbo, poi, ho fatto il Dottorato di Ricerca. Un giorno, durante una lezione, il professore ci mostrò una pianta che si trova solo qui e, in misura minore, sull'Aspromonte. Mi riferisco alla rovere meridionale, endemismo tipico delle Madonie, un relitto derivante dalle glaciazioni. L'accademico disse che sarebbe stato interessante studiarlo, così accettai e discussi una tesi da titolo "Analisi dendrocronologica sul popolamento della rovere nel Parco delle Madonie".
Quando è nato l'Ente Parco delle Madonie? Quali comuni ne fanno parte?
L'Ente Parco delle Madonie, costituito nel 1989, comprende 15 comuni: Caltavuturo, Castelbuono, Castellana, Cefalù, Collesano, Geraci, Gratteri, Isnello, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, S. Mauro Castelverde, Scillato, Sclafani Bagni. Prossimamente anche i comuni di Alimena, Bombietro, Blufi, Gangi e Lascari entreranno a far parte del Parco.
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Un esemplare di Abies nebrodensis
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Quali sono le principali peculiarità del Parco delle Madonie?
Qui abbiamo un insieme di natura, cultura, geologia e buon cibo. Le Madonie rappresentano un libro di storia aperto su 220 milioni di anni geologici, un vero e proprio paradiso per i geologi, tanto da essere inserito nella lista dei Geoparchi mondiali UNESCO, il primo geoparco d'Italia. Il Parco ospita diversi endemismi, tra i quali quello più importante è rappresentato dall’Abies nebrodensis, concentrato nel Vallone Madonna degli Angeli. L'Abies nebrodensis ha rischiato l'estinzione, quindi le ultime trenta piante madri esistenti sono state oggetto di progettualità sia in campo nazionale che internazionale. I partner dell'ultimo progetto a cui abbiamo aderito, chiamato "Life", sono il CNR di Firenze, la Regione Siciliana, l'Università di Siviglia e quella di Palermo. Quanto alla fauna, abbiamo oltre la metà delle specie di uccelli e tutte le specie di mammiferi. Il cibo non può non essere presente a queste latitudini, con tutte le peculiarità legate ai formaggi. Abbiamo, infatti, molti allevamenti ovi-caprini e bovini. Si sta, inoltre, affermando la coltivazione dei grani antichi locali e come Parco ci stiamo adoperando per ottenere il riconoscimento DOP o IGP. Abbiamo anche diversi presidi Slow Food: il Fagiolo Badda di Polizzi Generosa, il Miele di Ape Nera Sicula, la Manna. Vogliamo creare una certificazione della manna per dare il giusto valore a questa produzione diffusa nei comuni di Pollina e Castelbuono. Il nostro obiettivo è quello di indurre le persone a rimanere qui; non possiamo permettere che i nostri giovani inseguano altrove un futuro dignitoso.
Nel mese di luglio il Parco ha donato un'area alla Diocesi di Cefalù...
Sì, alla presenza del Vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante, di Marcello Catanzaro, Sindaco di Isnello, e di don Paolo Cassaniti, parroco della Chiesa di San Paolo Apostolo, abbiamo concesso alla Diocesi di Cefalù un'area che è gestita dal Parco, affinché si realizzi una stazione missionaria. L'area in questione si trova a Piano Zucchi, nel comune di Isnello. Il nostro scopo è far rivivere quelle aree che erano in uno stato di abbandono. Solo se la gente torna a rivivere e a ripopolare le montagne, i territori di montagna potranno ripartire.
Quali progetti avete in cantiere per il futuro e a quali progetti state lavorando attualmente?
Abbiamo tanti progetti, tutti indirizzati a valorizzare le nostre eccellenze e a far sì che i nostri giovani restino nel territorio madonita. Abbiamo un progetto sulla fruizione virtuale dei geositi. C'è un protocollo d'intesa tra il Parco e la scuola di Castellana Sicula, in cui sono coinvolte associazioni ambientaliste e il CAI. Inoltre, vogliamo far conoscere il Parco attraverso ogni tipo di strumento per portare turismo. In merito, è attiva una collaborazione con un tour operator locale che lo scorso anno ha organizzato diversi tour esperienziali dedicati al bramito del daino, alla caseificazione e alla degustazione di prodotti locali. Dall'anno prossimo vorremmo implementare le esperienze delle vie della transumanza. Recentemente, infatti, abbiamo sottoscritto un protocollo d'intesa per la valorizzazione delle vie pastorali madonite, affinché confluiscano nella rete delle vie della transumanza riconosciute dall'Unesco. Tutto ciò per valorizzare i patrimoni dei territori rurali nell'ambito del programma "Terre Rurali d’Europa".
Per promuovere e valorizzare il patrimonio storico, artistico, naturalistico delle Madonie è stato realizzato il documentario Parco delle Madonie, il racconto della Terra, diretto dal giornalista Ivan Trovato. Sarà un ottimo strumento per la promozione turistica del vostro meraviglioso territorio...
Il documentario in questione è stato prodotto dal giornalista Ivan Trovato del portale "SiciliaParchi", che ha firmato anche la fotografia, sviluppando il supporto promozionale in stretta collaborazione con l’Ente Parco delle Madonie. Grazie a questo documentario il Parco si è dotato di uno strumento promozionale capace di rappresentare in maniera olistica le migliori peculiarità di cui si compone. Il video costituisce un prezioso veicolo di conoscenza e promozione dei territori che ricadono nell’area protetta, offrendo una nuova visione allo spettatore. È stato un anno di lavoro intenso, durante il quale la troupe ha percorso circa 4000 km all'interno del Parco, ma ha restituito un ottimo risultato. Costituirà uno degli strumenti fondamentali per la promozione turistica del territorio; in tal senso, la versione in lingua inglese del documentario ci permetterà di avere uno spettro di visibilità mondiale.
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dott. Angelo Merlino (foto di Pasquale Ponente)
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Il mese scorso è stato firmato un protocollo di intesa tra l'Ente Parco delle Madonie e il Palermo Football Club. Cosa prevede e quali finalità si pone questo progetto?
Sì, nella nostra sede di Palazzo Pucci Martinez abbiamo sottoscritto un importante accordo, grazie al quale decine e decine di bambini e ragazzi dei paesi dell’area montana avranno la possibilità di vedere finalmente annullata la distanza dai propri coetanei delle aree cittadine. Il progetto, infatti, porterà periodicamente i tutor e i professionisti della formazione sportiva del Palermo a sostenere le attività sportive delle scuole del territorio, con appositi stage, sessioni di training e sessioni di valutazione dei giovani talenti, al pari delle scuole cittadine. Un progetto di inclusione sociale che, attraverso il senso di comunità e il gioco di squadra, ha l’obiettivo di aggregare i giovani sportivi e le loro famiglie, fornendo loro un’opportunità che prima non c’era.
Con la sottoscrizione di questo rapporto di collaborazione vogliamo dare un’importante opportunità ai giovani madoniti che aspirano a diventare giocatori di calcio. Il vivaio rappresenta il futuro e noi con questo protocollo cerchiamo di mettere a frutto il concetto di sport e natura.
Nelle ultime settimane il territorio madonita è stato devastato da violenti incendi. Avete attivato subito una raccolta fondi per portare aiuto alle realtà rimaste danneggiate. Lei si è recato subito sul posto. Che situazione ha trovato? Come si può dare il proprio contributo?
Numerosi incendi, tutti di natura dolosa, hanno devastato il territorio del comprensorio madonita, provocando danni ingenti al territorio e alle aziende agricole e zootecniche. Intere aziende di eccellenza sono state cancellate dal fuoco assieme a tanti capi di bestiame. Ho raggiunto i luoghi interessati dai roghi, tra i quali c'è anche il geosito della "Padella" della Quacella, che è andata completamente bruciata. Sono rimasto in costante contatto con l'Assessore Toto Cordaro, che ha garantito il massimo dell'impegno e dell'assistenza. Abbiamo subito avvertito l’esigenza di aiutare nell’immediato tutte queste realtà. Di comune accordo con l’Assessore Cordaro, con il mio consulente Giuseppe Ferrarello, già Sindaco di Gangi, e con tutti i Sindaci del Parco, l'Ente Parco è stato nominato coordinatore di questa raccolta fondi. Abbiamo ricevuto tanta solidarietà e tanta generosità, caratteristiche che la popolazione madonita ha dimostrato di avere tutte le volte che si è reso necessario dare una mano a chi è stato colpito da simili drammi. La sofferenza è stata ed è ancora tanta, ma le Madonie non si sono mai arrese e sapranno rialzarsi più forti di prima. Vorrei ringraziare Leonardo Gennaro, Presidente della BCC di Credito Cooperativo San Giuseppe delle Madonie, e Dario Di Vita, Direttore della filiale di Petralia Sottana, per l'immediata disponibilità dimostrata e per la messa a disposizione dei primi 5000 €.
C'è anche un ulteriore strumento per aiutare le aziende e i territori colpiti dagli incendi che hanno devastato le aree del Parco delle Madonie. A tal proposito voglio ringraziare Lisa Baiocchi di eppela.com per quello che ha fatto affinché questa ulteriore forma di sostegno potesse partire. Si tratta di una campagna di crownfunding per aiutare il Parco delle Madonie. Il progetto, da me ideato e sostenuto, è online dalle ore 12:00 del 19 agosto 2021 e sarà visibile per 40 giorni (scadrà il 28 settembre alle ore 12). Tutti potranno aderire e dare il loro contributo, accedendo al seguente link:
https://www.eppela.com/.../31183-il-parco-delle-madonie-a...
Short Link ITA: eppela.com/parcodellemadonie
Cosa si augura per il futuro delle Madonie?
Mi auguro lo sviluppo di questo magnifico territorio in cui abbiamo la fortuna di vivere. Spero che tanti ragazzi restino qui, perché solo loro possono portare ricchezza e sviluppo, così come tanti miei coetanei. Mi auguro, poi, che tutti vedano l'Ente Parco come un amico pronto a collaborare e non come il nemico da cui fuggire o un Ente che impone vincoli e divieti.
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