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Rosario Pesce
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Sembra che si voglia contrastare, per partito preso, l’azione del Governo da parte nostra: eppure, non è così!
Orbene, l’ultima impresa del nostro Presidente del Consiglio ci impone una riflessione più ampia, che non può non essere critica sull’azione sua e del Gabinetto, che presiede.
Infatti, egli, nel corso di una visita ufficiale in Israele, ha pronunciato delle parole, che sanno di beffa per il popolo, che ha subito la Shoàh, e che nulla aggiungono o tolgono alla totale inessenzialità dell’azione politica dell’Italia nel contesto internazionale.
Reduci, infatti, dagli accordi di Vienna per la limitazione del programma di potenziamento nucleare dell’Iran, l’UE ed - in particolare - gli Stati Uniti d’America non hanno potuto non rimarcare, in tal caso, la presa di distanza dal Governo di Tel Aviv, visto che quest’ultimo era, evidentemente, contrario a qualsiasi tipo di concessione allo Stato governato dagli ayatollàh.
Renzi, che non ha partecipato ai lavori propedeutici per gli accordi di Vienna, dal momento che l’Italia non fa parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, si è atteggiato a mediatore fra Israele e la comunità mondiale, ribadendo - per un verso - la necessità di quei patti, appena stipulati, e per un altro - per mero spirito di captatio benevolentiae - affermando, in modo più o meno solenne, le origini ebraiche della cultura europea e del mondo occidentale.
Una simile frase non può che determinare effetti rovinosi, sia da un punto di vista culturale, che politico.
Innanzitutto, nel merito storico, l’affermazione renziana è solo parzialmente vera, visto che la cultura occidentale nasce dell’incrocio di almeno cinque tradizioni: quella ebraica, appunto; la greco-romana; quella arabo-saracena (chi può dimenticare il contributo di Averroè ed Avicenna?); quella tedesca del Criticismo kantiano e dell’Idealismo hegeliano ed, infine, quella cristiana, che sappiamo bene essere diversa dall’Ebraismo tout court, benché da questo abbia avuto origine.
Nel merito politico, la dichiarazione di Renzi non solo è pleonastica, ma può essere, finanche, dannosa.
Dire, infatti, che dall’Ebraismo nasce l’Europa moderna significa rinfocolare, ulteriormente, l’odio dell’integralismo islamico nei riguardi dell’Occidente: cosa che, di questi tempi, non ci appare per nulla un colpo di genio, dato che i terroristi islamisti sono alle porte dell’Italia e sono, peraltro, armati fino ai denti.
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