|
|
È pleonastico sottolineare che due sono le tesi che si contrappongono in quel partito: resistere a qualsiasi proposta di collaborazione, finanche correndo il rischio di andare al voto di nuovo, ovvero avviare un tavolo di trattative con i Grillini per creare un Governo di scopo, che possa fare quelle cose che servono al Paese, che abbiamo menzionato, ed andare al voto non prima di due anni o, comunque, di un tempo congruo.
Crediamo, invero, che la seconda ipotesi, per quanto più difficile nella gestione concreta, sia quella che anche il Presidente della Repubblica compulserà, visto che, dopo una campagna molto accesa, la nazione ha bisogno di un nuovo equilibrio politico, che non può essere costruito con una seconda tornata elettorale a stretto giro di posta.
Ma, il PD accetterà la scommessa di comporre una maggioranza parlamentare con quelli che, finora, sono stati il suo peggiore nemico possibile?
Chi potrà indurre il gruppo parlamentare democratico a seguire un simile percorso, peraltro in un momento storico in cui quel partito è allo sbando?
Sono quesiti che, crediamo, non saranno risolti nel giro di pochi giorni, perché siamo in presenza di una crisi politica, che il voto ha accentuato per effetto di una legge elettorale che non ha dato la maggioranza dei seggi a chi, in modo legittimo, ha vinto le elezioni.
Invero, si deve comunque accelerare e non si può rimanere nel pantano per troppo tempo, visto che la volontà di cambiamento emersa dal voto è stata evidente e, qualora questa venisse ostacolata, si rischierebbe un cortocircuito gravissimo, che potrebbe indurre conseguenze non propizie per gli assetti del nostro sistema democratico.
E, peraltro, quale coscienza autenticamente democratica potrebbe, al posto del PD, anelare la presenza della Lega di Salvini, insieme ai Cinque Stelle, nel prossimo Governo?
|
|