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Rosario Pesce
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È evidente che il processo, che ha avuto inizio con l’elezione di Tsipras, può determinare conseguenze non solo per il Paese ellenico, ma per l’intero continente, dal momento che, sull’esempio greco, molte altre nazioni del vecchio continente potrebbero decidere di non pagare più il debito verso la BCE e l’UE, per cui andrebbe in difficoltà la moneta comune, che non avrebbe alcuna ragione di esistere, se dovesse venir meno la disciplina di bilancio e, soprattutto, se non venissero mantenuti i patti, che sono stati contratti in passato.
È, altrettanto, vero che la Germania, custode unica della divisa continentale e del rigore finanziario, dovrebbe contribuire a ridefinire, in modo non velleitario, le norme che sono alla base dei Trattati e, dunque, dell’Unione, perché non può non sfuggire che - rimanendo in essere le condizioni attuali - si rischia di portare l’Europa su di un terreno scivoloso e, potenzialmente, molto pericoloso.
Infatti, dopo la Prima Guerra Mondiale, il problema del debito comportò in Germania l’ascesa del Nazismo, sebbene, nel caso della Repubblica di Weimar, esistesse un altro fattore - la fortissima inflazione - che spinse il popolo tedesco ad affidarsi ad un regime totalitario, cruento ed antisemita, come quello presieduto da Hitler.
Non vogliamo lanciarci in improbabili paralleli storiografici, che potrebbero denunciare un’ansia ingiustificata, ma un dato non è sottovalutabile.
In tutte le nazioni occidentali, la Destra europeista e conservatrice sta perdendo, progressivamente, consenso in favore di uno schieramento reazionario e razzista, come è accaduto d’altronde nella stessa Grecia, dove la sconfitta del Governo uscente è coincisa con il successo di Alba Dorata, che, pur non essendo divenuta la prima forza del nuovo Parlamento, ha un consenso molto ampio, per cui si candida a guidare lo Stato ellenico, qualora dovesse fallire il tentativo di Tsipras, che, invece, interpreta le istanze di un anti-europeismo - comunque - progressista e compatibile con un’idea, ancora democratica, dello Stato e della società.
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