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Alessandra D'Annibale
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Dai creatori di “Wallace e Gromit” e “Galline in Fuga” il film è un classico della Aardman Animations con scene divertenti e avventurose, un susseguirsi ininterrotto di battute esilaranti, colpi di scena inaspettati e gag geniali. Sulla scia dell’enorme successo della serie TV Shaun, Vita da Pecora della Aardman, diventata celebre in tutto il mondo dopo essere stata lanciata per la prima volta nel 2007, i dirigenti della società hanno deciso che era il momento di realizzare un lungometraggio con Shaun come protagonista. Shaun è uno di quei progetti che mantenendo un profilo basso, riescono sempre a fare centro, puntando sulla semplicità ma soprattutto riuscendo sempre a strappare un sorriso.
Il carisma di Shaun è indiscusso e il target di questo prodotto non sono solo i bambini, perché le storie e le situazione riescono ad appassionare anche un pubblico adulto.
Chi l’avesse detto, all’inizio, che un piccolo gregge capitanato da un cane troppo saggio (Bitzer), scrupoloso e ligio al dovere, e un pastore un po’ burbero, potessero interessare l’universo dei piccoli!
Eppure la routine di Shaun con la sveglia al mattino presto, pascolo, cibo razionato e soprattutto l’assenza totale di dialogo fra i personaggi non solo non ha costituito alcun problema per la narrazione della storia sia in Tv che al cinema, ma tiene viva l’attenzione del pubblico in un film di 80 minuti.
Tuttavia nel film la vita della fattoria sta iniziando a diventare noiosa e un pò stretta. Ma cosa mai di diverso potrebbe fare una pecora? Giorno dopo giorno, il Fattore dice a Shaun quel che deve fare; così, Shaun architetta un piano per prendersi un giorno libero: ma si deve stare attenti a quel che si desidera! Insieme al gregge, elabora un’idea geniale: una dopo l’altra, le pecore saltano la staccionata così che il Fattore, contandole, si appisoli. Dopodiché, muovendosi silenziosamente, lo portano in una vecchia roulotte parcheggiata in un angolo del campo ricreando tutte le condizioni tipiche della notte.
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