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venerdì, 26 gennaio 2018 14:11 |
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Alessandra D'Annibale
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La leggenda del grande e temibile Bigfoot, guardiano delle montagne, alto e peloso, alto più di 2 metri, un incrocio tra primate e uomo, così come ce lo raccontano i nativi indiani, che si aggira tra i boschi dell’America Settentrionale, oggi diventa un simpaticissimo film d’animazione ricco di avventure e colpi di scena, distribuito da Koch Media e prodotto dalla nWave Pictures (gli stessi produttori delle due avventure di Sammy),una divertente storia di buoni sentimenti per tutta la famiglia.
Bigfoot Junior, diretto dai realizzatori de Il Castello Magico, Jeremy Degruson e Ben Stassen, racconta la storia di Adam, un tredicenne, emarginato dai suoi compagni di classe, sempre preso di mira dai classici bulli di quartiere, che si trova improvvisamente a farei conti con un paio di problemini non certo prettamente adolescenziali; la crescita oltre misura dei suoi capelli, sentire le voci a distanza di kilometri, visualizzare con gli ultrasuoni come i delfini, e i piedi che si ingrossano quando è nervoso fino a fargli uscire le dita dalle scarpe.
La colpa sta nel fatto che suo padre è un Bigfoot, e lui ne ha ereditato il patrimonio genetico. Quando Adam scoprirà di essere figlio del leggendario Bigfoot, scappa di casa per cercarlo tra i boschi, dove anni prima si era rifugiato per proteggere se stesso e la sua famiglia dalla HairCo., una potente compagnia farmaceutica che vuole utilizzare il suo speciale DNA per condurre esperimenti scientifici e creare finalmente una pozione che possa far crescere capelli sani e lucenti.
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Padre e figlio iniziano a recuperare il tempo perduto e Adam scopre di possedere gli stessi incredibili superpoteri di papà! Adam, grazie anche ai suoi amici della foresta: Trapper il procione simpatico e sua moglie Weecha, Wilbur il terrificante orso nero e molti altri, imparerà a superare i suoi limiti e a trasformarli in punti di forza.
Padre e figlio riusciranno a vivere un’avventura insieme tutta per loro, a conoscersi dopo essersi solo rimpianti per tanti anni. Il film riprende il mito dello yeti, o di King Kong, facendone un simbolo di diversità alle prese con una società omologata e poco pronta a vedere al di là di ciò che conviene. Una narrazione fluida e briosa, che accompagna lo spettatore facilmente verso il finale, in cui i cattivi scienziati perdono la loro guerra personale per fini ignobili e l’alleanza degli animali trionfa con le sue regole semplici ma efficaci. Un film fresco, vivace, moderno, e carico di buoni sentimenti, divertente in tutte le fasi della narrazione, ricco di gag spassose che lasciano i piccoli spettatori stremati dalle risate.
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