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S C O N N E S S I

lunedì, 19 febbraio 2018 22:13

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Alessandra D'Annibale
Sarà sicuramente capitato anche a voi, camminando per i vicoli della vostra città o seduti al tavolo di un bar, di percepire, con grande intensità, gli effetti più o meno devastanti della rivoluzione digitale occorsa negli ultimi anni e dovuta al radicale cambiamento dei mezzi di comunicazione.
Inutile sottolineare le cose palesi, ossia il solito discorso relativo al fatto che fino a dieci anni fa per comunicare con l'altra parte del pianeta ci volevano giorni, settimane addirittura. Inutile sottolineare che la “e-mail” è forse la più grande invenzione del nostro tempo, ovviamente correlata alla grandezza di Internet e alle sue potenzialità.
Una cosa è certa, che se attraverso i cellulari, il nostro modo di comunicare era sostanzialmente cambiato, con l'avvento degli smartphones la connessione tra le persone ha raggiunto sicuramente un'efficacia ed una sistematicità che sono oramai diventate assolutamente imprescindibili per la vita di ognuno di noi. Questa capacità di essere prossimi a qualcuno, nel tempo che impiega un messaggio ad uscire dal nostro dispositivo e ad entrare in quello del nostro dirimpettaio, sembrerebbe quasi aver annullato la necessità di ricerca del prossimo ed allo stesso tempo sembrerebbe aver annullato in qualche modo la vecchia capacità di incontrarsi, in un bar del centro, magari in un pomeriggio piovoso, con il solo scopo di relazionarsi e di chiacchierare occhi negli occhi.
Per quanto la tecnologia odierna ci consenta addirittura di video chiamarci, questo processo sta ottenendo risultati controversi e che sono argomento di dibattito dei grandi studiosi delle masse e delle abitudini del nostro tempo. Da questa premessa, Christian Marazziti, regista del film Sconnessi, ha estrapolato il suo plot per il cinema, mettendo all’attenzione del suo staff di sceneggiatori, una reason/why molto forte, tra cui emerge il nome di Michela Andreozzi. Cosa succederebbe se improvvisamente, delle persone appartenenti alla stessa famiglia, e quindi consapevoli di conoscersi a fondo, si rendessero conto che invece di essere vicini come credono, fossero al contrario piuttosto lontani, o quantomeno capaci di interagire tra di loro solo attraverso una chat, un social network, un SMS? Cosa sarebbe disposto a fare un padre di famiglia, pur di rimettere tutti i suoi cari seduti su un divano con un gioco di società sul tavolino?
Nasce così la sceneggiatura di Sconnessi, un film che vuole farci riflettere su cosa siamo diventati e che vuole evidenziare come i dispositivi mobili siano ormai un vero e proprio prolungamento della nostra mente, e in qualche modo, paradossalmente, anche delle nostre azioni. Sconnessi è un plot innovativo, dal cui soggetto si è stesa una sceneggiatura ricca di colpi di scena e volta a farci riflettere su come si possa effettivamente vivere bene, e ritrovare il piacere di una serata passata a chiacchierare davanti ad un caminetto acceso, senza necessariamente dover postare una fotografia, un video.
Ettore (Fabrizio Bentivoglio), noto scrittore, guru dell’analogico e nemico pubblico di internet, in occasione del suo compleanno porta tutta la famiglia nel suo chalet in montagna, e cerca di creare finalmente un legame tra i suoi due figli, Claudio (Eugenio Franceschini), giocatore di poker on line, e Giulio (Lorenzo Zurzolo), liceale nerd e introverso, con la sua seconda moglie, la bella, giovane e un po’ ‘naif’ Margherita (Carolina Crescentini), incinta al settimo mese. Al gruppo si uniscono anche Achille (Ricky Memphis), fratellastro di Margherita appena cacciato di casa dalla moglie, e Tea (Giulia Elettra Gorietti), giovane fidanzata di Claudio e devota fan di Ettore. Arrivati allo chalet, trovano Olga (Antonia Liskova), l’affidabilissima tata ucraina, con la figlia Stella (Benedetta Porcaroli), adolescente dipendente dai social network. A sorpresa arriva anche Palmiro (Stefano Fresi), il fratello bipolare di Margherita e Achille, fuggito dalla casa di riposo. Quando il gruppo rimane improvvisamente senza connessione internet, tutti entrano nel panico...e le conseguenze saranno rocambolesche. I segreti e le convinzioni dei protagonisti verranno presto ribaltate, la “sconnessione” li metterà di fronte a tutte le loro insicurezze e dovranno resettare e ripartire.
I protagonisti del nostro film faranno il loro percorso, si ritroveranno sconnessi sul cucuzzolo di una montagna, ma scopriranno che le distanze tra le persone non possono essere colmate da un impulso elettronico, ma bensì possono crescere ed evolversi solo grazie al contatto umano. Una frase, una parola dolce o cattiva, o solamente uno sguardo, sono veri solo se ci si guarda profondamente negli occhi. Tutto il resto dovrebbe rimanere un gioco, ma forse anche in questa occasione gli esseri umani si sono lasciati prendere la mano.
Un film divertente, mai scontato, con un cast davvero eccezionale, armonioso nelle sue diversità.
Una regia, che se pur alla sua seconda opera, Cristian Marazziti dimostra grande padronanza della macchina da presa, grande coerenza e maestria nel saper valorizzare l’aspetto recitativo senza mai dimenticare il sequel narrativo.
Un progetto semplice ma che nasconde una strategia di marketing curata nel dettaglio, attraverso product placement, la collaborazione del Trentino Film Commission e il contributo della Regione Lazio per Vision Distribution.
Insomma un film che, dal 22 Febbraio, farà parlare molto di sé!
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