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ANTONIO GIULIANI: Uno Spettacolo Da Paura BIS

martedì, 19 dicembre 2017 22:31

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Alessandra D'Annibale
Un successo straordinario per Antonio Giuliani con il sold out del suo UNO SPETTACOLO DA PAURA BIS.
Se è vero che la paura è un’emozione primaria di difesa, provocata da una situazione di pericolo che può essere reale o immaginaria, Giuliani in questo spettacolo le analizza un po’ tutte: da quelle infantili che vengono generate e prodotte dagli adulti per tenere a bada i bambini, a quelle generate dal nostro sistema nervoso disponendo l’organismo ad una situazione d’emergenza (come le coliche improvvise), a quelle immaginarie legate più a delle credenze popolari piuttosto che a delle reali preoccupazioni, credenze che spesso prendono il sopravvento tanto da trasformarci in degli sciocchi fatalisti.
E quindi evitare rigorosamente di attraversare la strada dopo che è passato un gatto nero, o buttare il sale all’indietro, o non passare sotto una scala, possono diventare dei veri e propri obblighi per tenere la sfortuna lontano. Una di queste tradizioni popolari è senza dubbio la scaramanzia e la superstizione, di cui la paura ne fa da padrona, anche se poi è inutile andare in giro con un corno o un ferro di cavallo - “quando alla fine oggi c’è un nord coreano che può premere un bottone o un tizio qualunque che può fare una strage con un furgone” – così sintetizza Giuliani nel suo spettacolo.
Uno percorso all’interno della più antica e potente emozione umana, un’analisi comica d’introspezione sui paradossali atteggiamenti che sottolineano il momento particolare che stiamo vivendo, dove la paura è il principale stato emotivo che ci pervade.
In questo nuovo spettacolo Antonio Giuliani parla proprio di tutto questo, affrontando il tema della paura in tutte le sue sfaccettature: paura di amare, paura di non riuscire ad essere capiti, ma soprattutto paura del futuro, lanciando un’esortazione a prendere consapevolezza del fatto che è arrivato il momento di darsi una mossa e di prendere le situazioni di petto, non solo con il coraggio ma anche con quella sana ironia che spesso ci contraddistingue.
Antonio Giuliani in questo spettacolo si cimenta su quello che gli è più congeniale ovvero la capacità di raccontare e di raccontarsi, con la sua comicità frenetica ed incalzante, alternando battute a momenti più intimi e riflessivi, ad un irrefrenabile susseguirsi di istantanee sulle nevrosi quotidiane e le fobie che spesso alterano i nostri comportamenti.
Al centro dello spettacolo c’è sempre il tema della paura, o meglio, delle tante paure che abbiamo oggigiorno, dalle paure grandi a quelle più piccole e personali come quella legata all’arrivo dei parenti a Natale, dalla paura che abbiamo avuto per l’eliminazione dell’Italia di Ventura ai mondiali, alla paura che abbiamo sin da bambini dei rimproveri della figura materna.
Sul palco con Giuliani, il Trio Monti, un gruppo musicale che ha anche scritto un pezzo inedito proprio per questo spettacolo e che punta a riportare alla luce l’essenza della canzone romana, fatta di spensierata sapienza popolare, di romanticismo e goliardia. Bellissimo e commovente il piccolo omaggio fatto in occasione della recente scomparsa di Lando Fiorini, un romano DOC, proprio come Antonio.
Resta allora da chiedersi se un comico come Giuliani nel corso della sua carriera abbia mai avuto paura di salire sul palco. “Più che una vera paura, una grande emozione la provai eccome – ci confessa Giuliani- e fu quando mi esibii per la prima volta davanti alla Curva Sud dello Stadio Olimpico; per un romano come me vedere tutta quella gente in quel contesto fu un’emozione indescrivibile che ricordo ancora e che ricorderò sempre”.
La bellezza di questo spettacolo non sta solo nella maestria di Giuliani, o nella sapiente scelta dei testi, ma nella sua unica capacità di saper osservare i momenti della vita quotidiana esaltandone gli aspetti più divertenti: straordinaria la scelta di analizzare il modo di vivere il Natale a Roma Nord o a Roma Sud, con le relative differenze che ne conseguono, dalla scelta dei cani agli addobbi natalizi, dalla musica di sottofondo al mangiare vegano o tradizionale con tanto di odori di fritti che ti si impregnano sui vestiti.
Insomma se Antonio Giuliani voleva allontanare la paura, dalla nostra vita anche solo per un paio d’ore, esorcizzandola con la risata, credo che ci sia riuscito egregiamente, e credo che con il suo entusiasmo e la grande passione che mette in scena, la paura non fa breccia nel suo cuore.
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