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venerdì, 24 febbraio 2017 15:53 |
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Alessandra D'Annibale
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Fino al 19 marzo avrete la possibilità di assistere ad un capolavoro della letteratura e della drammaturgia italiana, per la regia di Daniele Salvo. Davvero un adattamento degno di nota, con un taglio diverso rispetto alle numerosissime messe in scena di questa grande opera teatrale.
Il mondo di Pirandello è un universo complesso fatto di linguaggi, visioni, sogni, miraggi, allucinazioni.
Nel suo universo il mondo dei vivi e il mondo dei morti si toccano, si sovrappongono, senza alcuna avvertenza.
Questi personaggi in cerca d’autore, figure evanescenti, diafane, sospese sul filo, ripetono all’infinito, ossessivamente, le proprie brevi ed insignificanti esistenze. Sono funzioni linguistiche, spettri teatrali, vite fittizie.
La scrittura di Pirandello utilizza le armi della Fantasia per trovare nuove prospettive, per scoprire nuovi universi e definire nuove traiettorie. Il tentativo è quello di entrare direttamente nelle menti e nei cuori dei personaggi, nei loro desideri, nei loro affanni, nelle loro ansie e speranze disattese o soddisfatte. Sei personaggi in cerca d’autore è probabilmente il testo di teatro più importante di tutti i tempi, esso interroga il fondamento stesso del teatro: la contraddizione e la discordanza tra l’attore e il personaggio e l’impossibilità a fare dei due una sola unità. Ma dice Eraclito: “Da ciò che è più discorde, lo splendido accordo”.
Pirandello scrive la commedia in soli tre giorni, la legge personalmente alla compagnia di Dario Niccodemi, tra lo sconcerto degli attori travolti dall’impeto delle parole e dall’entusiasmo. “Ma nessuno aveva capito niente”, racconta lo stesso Niccodemi, e solo i ventuno giorni di prove, poterono fare luce, a poco a poco, nell’opera destinata a diventare un capolavoro. Lo sconcerto iniziale diventa vera e propria battaglia al termine della tumultuosa prima al Teatro Valle nel maggio del 1921. Il pubblico mostra rumorosamente, alla fine del terzo atto, in platea, il suo dissenso urlando Manicomio!, soffocando gli applausi convinti e appassionati degli estimatori. Gli spettatori indignati attendono in strada lo stesso autore per lanciargli insulti e monetine. Qualche mese dopo a Milano l’opera sarà un grande successo, per poi diventare un successo internazionale a Parigi, Londra e New York.
L’equilibrio delicatissimo in cui si muovono tutte le figure del testo, compone un affresco di una potenza espressiva straordinaria.
Un unico raggio di luce cristallina attraversa la scena: è quella l’unica speranza, l’unica possibilità di un futuro luminoso.
Il vero unico luogo reale rimane però la mente umana, analizzata con gli strumenti dell’ironia pirandelliana, un attimo prima di un improbabile risveglio”.
Replica per spettatori non vedenti o ipovedenti 5 marzo, ore 17.00
info: Teatro Ghione, via delle Fornaci 37, 00165 Roma – tel. 06 6372294 – 06 39670340, fax 06 39367910
info@teatroghione.it
Teatro Ghione di Roma:
dal 24 febbraio al 19 marzo
con
Carlo Valli, Marta Nuti, Selene Gandini, Alberto Mariotti, Giorgia Ferrara, Barbara Begala, Martino Duane,
Giuseppe Rispoli, Maria Chiara Centorami, Roberto Mantovani, Germana Di Marino, Francesco Iaia, Alessandro Gorgoni
Scene: Fabiana Di Marco – Costumi. Daniele Gelsi
Actor Coach Melania Giglio
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