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Alessandra D'Annibale
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La meravigliosa amicizia tra una bambina e un leone.
La famiglia di Mia (Daniah De Villiers) si è da poco ritrasferita in Sud Africa: l'idea di papà John è dedicarsi all'allevamento dei leoni a scopo turistico. Traumatizzata sulle prime dall'aver lasciato l'amata Londra, Mia si affeziona presto a Charlie, un leone bianco per il quale prova affetto anche suo fratello Mick. Mia quindi è solo una bambina quando stringe una straordinaria amicizia con Charlie. Per anni i due crescono insieme e condividono ogni cosa. Ormai quattordicenne, Mia scopre che il suo incredibile legame con Charlie, divenuto uno splendido esemplare adulto, potrebbe finire da un momento all’altro…
Una produzione ambiziosa durata oltre tre anni, in cui la giovane Mia e il cucciolo di leone crescono insieme di fronte alla macchina da presa. Il film è stato interamente girato dal vero, senza alcun ricorso al CGI, in Sud Africa, presso la “Welgedacht Reserve” a 40 chilometri da Pretoria, sotto la supervisione di Kevin Richardson, zoologo esperto di leoni noto anche come “L’uomo che sussurrava ai leoni”. Durante l'intero processo di produzione Richardson ha monitorato l’interazione tra i leoni e i bambini, assicurandosi che entrambe le parti fossero trattate con rispetto e in totale sicurezza. Mia e il leone bianco è stato girato nel corso di tre anni, in sessioni di riprese ben distanti: Daniah e Thor sono cresciuti in parallelo, come i loro Mia e Charlie, ed è davvero raro vedere un'interazione reale tra uomo e animale selvaggio in un contesto di fiction. L’uso di un leone reale, all’interno di un contesto come quello di un lungometraggio per ragazzi, dal taglio molto classico, senza alcun effetto digitale, nessun modello 3D fotorealistico animato, perché l’interazione tra la bambina ed il leone è cresciuta realmente nel tempo, è l’elemento più entusiasmante del film. L’idea del regista, Gilles de Maistre, era quella di voler denunciare, attraverso una storia realmente accaduta, l’uso legale ma immorale, che ruota intorno allo sfruttamento degli animali, alle esecuzioni a cielo aperto , che vengono organizzate in Sud Africa.
Altrettanto avanguardistico e complicato è stato girare in quasi 4 anni, gestire le dinamiche di due attori protagonisti, di cui uno è un animale non addomesticato e di quasi 250 Kg nella seconda metà del film. La troupe tecnica, si dice, era tenuta a debita distanza e verso la fine delle riprese dovevano lavorare in delle apposite gabbie ma pian piano il leone si è abituato alle telecamere e ai microfoni.
Gli attori più giovani invece hanno lavorato con i leoni ogni giorno, questo per incoraggiare l'amore creando un rapporto reale più che fare prove ed esercitazioni.
Il che ha dato al leone la sicurezza di cui aveva bisogno per sentirsi a proprio agio sul set con i nostri attori! Rivolto ad un target prevalentemente giovane, Mia e il Leone Bianco mira a sensibilizzare gli adulti di domani attraverso un linguaggio semplice, adatto anche ai più piccoli. L’opera, nonostante possa essere letta a livello superficiale come la storia dell’amicizia tra un leone e una bambina, in realtà veicola valori ben più profondi, primo fra tutti il rispetto della natura. .
Una storia potente, coinvolgente, emozionante che vi toccherà il cuore.
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