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Alessandra D'Annibale
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Grande debutto ieri sera, anche se non per tutti, dei più giovani talenti della Compagnia dei Giovanissimi allievi del Teatro Ghione. I piccoli attori, (solo per età), si sono cimentati in una delle commedie più autorevoli del grande Shakespeare, riscuotendo il plauso di tutto il pubblico in sala.
Ad orchestrare questa laboriosa messa in scena, è stata l’attenta regia di Selene Gandini, che con pazienza e grande intuito è riuscita a portare sulle tavole del palcoscenico del Teatro Ghione un lavoro davvero eccezionale.
Questa commedia è una delle prime scritte da Shakespeare, certamente una delle più conosciute.
Il tema principale della commedia-fiaba, è ancora una volta l’amore romantico, che viene portato in scena attraverso il gioco della magia e dell’equivoco, rendendo lo spettatore partecipe di un evento che si snoda sotto i suoi occhi.
Peculiarità di questa play è di essere estremamente originale rispetto al resto della produzione, tanto che non vi è un’opera simile o paragonabile al sogno in tutta la produzione shakespeariana.
La storia è quella nota a molti appassionati del teatro inglese: Teseo duca d’Atene e Ippolita regina delle Amazzoni celebrano le loro nozze; per festeggiare l’avvenimento Bottom e altri artigiani vogliono offrire una rappresentazione teatrale per lo spettacolo scelgono una foresta nei dintorni della città. Ma ecco che arrivano anche gli innamorati: Lisandro e Ermia inseguiti da Demetrio che ama Ermia e da Elena che ama Demetrio. Un sogno giovane, interpretato da giovani attori, come giovane è l’amore, la magia, la follia e l’illusione che vivono i protagonisti della commedia shakeasperiana. Uno spettacolo rapido, fatto di accensioni, incostanze, capricci, tra mondo reale e mondo immaginato, tra un mondo di illusione e un mondo di delusione. Nelle parole del regista tutta l’essenza dell’opera:
Con il Sogno di una notte di mezz’estate vogliamo continuare la tradizione shakesperiana del Teatro Ghione, ma questa volta lo facciamo con i più piccoli.
I versi di Shakespeare non hanno età e l’obiettivo di questo progetto è di avvicinare ancora di più i giovani alla cultura teatrale. La compagnia è formata da bambini dai 6 ai 10 anni e molti di loro hanno già portato in scena altri lavori shakesperiani durante gli anni di studio all’interno del nostro teatro.
L’opera mantiene la struttura e i versi inalterati attraverso lo sguardo dei bambini, sviluppando un lavoro metateatrale, in cui gli attori attraversano realtà e finzione con lo scopo di portare lo spettatore a vivere l’essenza del gioco teatrale.
La drammaturgia shakesperiana prende vita da un quadro di Monet, risvegliando lo spirito degli attori che altro non sono che maschere create dall’autore, capaci di rappresentare l’amore, l’odio, il disordine, l’armonia, spiriti furtivi che celebrano il mistero di un sogno incantatore
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Un lavoro eccellente, quello che in questi giorni è in scena al teatro Ghione, un’opera che lascerà lo spettatore avvolto in un magico sogno.
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