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Altro punto di forza dello spettacolo i 20 performer in scena, diretti da Maurizio Colombi, che, insieme, animano un mondo magico arricchito da effetti speciali come i ripetuti voli di Peter quando entra nella stanza di Wendy, o lo scintillio del campanellino di Trilly, o gli indiani che ad inizio del secondo atto entrano dalla platea, sollevando in aria, qua e la, i piccoli spettatori in sala lasciandoli tutti a bocca aperta, o quando prima della fine appare il coccodrillo con il suo indistinguibile sinistro tic tac che fa tremare e terrorizza il povero Capitan Uncino.
E sono propri i duelli del Capitano più amato dai bambini,con i suoi strampalati pirati, Spugna e gli altri, unica ombra nera di tutta l’Isola e dell’intera storia di Peter, che ci fanno sognare per quasi due ore e mezza di spettacolo. In fondo come può esistere una terra ...dove non ci sono ladri, e non c’è mai la guerra,niente odio e violenza.. forse è proprio l’isola che non c’è…
E se non siete capaci di urlare tra il pubblico Io credo nelle fate, e non avete voglia di volare con tutta la famiglia nello straordinario mondo di Peter, che poi alberga un po’ in tutti noi, allora non potrete mai sapere cosa si prova ad uscire dal teatro con un po’ di polvere di fata lanciata da Peter Pan alla fine dello spettacolo volando sul pubblico.
Ma se siete in grado di fare qualche pensiero positivo, allora tutti verso… la seconda stella a destra, questo è il cammino e poi dritto fino al mattino, la strada la trovi da te porta all’isola che non c’è.!
Chi vuole volare sull’Isola che non c’è ha tempo fino all’11 dicembre 2016
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