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Pasta alla chitarra, tagliatelle con zafferano o con tartufo o con limone, filini, pappardelle, chitarrine, fettuccine, maccheroncini, tonnarelli, sfoglia per lasagne, maltagliati, farrine, saracene, semola di grano duro, chicche, sono solo alcuni dei formati che potete trovare all’interno del mondo della Pasta di Aldo. Oltre alla bontà, alla delicatezza e all’elasticità che mantiene una volta cotta, troviamo i profumi delle note dolci delle uova fresche, il sapore intenso e vellutato delle semole, riportandoci indietro nel tempo di quando le nonne la facevano in casa!
Ma ciò che non passa inosservato è il packaging: un astuccio di carta paglia di 250 gr con una finestra trasparente dove si affacciano i vari formati della pasta, perfetta e regolare altro non è che la sintesi del metodo Aldo: minimale, pratica nell’utilizzo, progettata e realizzata nel pastificio.
Al classico formato si sono affiancati formati più piccoli e più grandi e poi c’è il formato “sciolto”, ossia 16 incarti di pasta di 250 gr all’interno di una bellissima teca trasparente (che si troverà solo in alcune gastronomie), per ridurre il consumo della carta per ridurre l’impatto ambientale, perché la loro mission non è solo mantenere alta la qualità, ma anche rendere sostenibile l’impatto sul pianeta e sulla comunità.
Se un buon piatto di pasta, adeguatamente condito, è una poesia. La pasta di Aldo è una magia, un’esplosione dei cinque sensi o per usare le parole di Fellini “ la vita è una combinazione di pasta e magia”
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