|
|
Alessandra D'Annibale
|
|
Chi non conosce Dracula, diabolico vampiro nato dalla penna di Bram Stoker nel 1897? Protagonista indiscusso della letteratura inglese di fine Ottocento, ispirato alla storica figura del Principe di Valacchia Vlad III e dotato di grande fascino, Dracula non solo rappresenta il vampiro per antonomasia ma è anche una delle maggiori incarnazioni del male: attrae e terrorizza, seduce e uccide.
Protagonista di una serie infinita di adattamenti teatrali e cinematografici e fonte inesauribile di ulteriori opere letterarie, che l’hanno reso celebre in tutto il mondo e immortale, proprio come il suo personaggio.
Vlad Draculanasce dalla volontà di Ario Avecone, regista e autore del libretto e di parte delle musiche, di voler innovare l’iconico racconto di Bram Stoker e di volergli offrire una nuova prospettiva
La colonna sonora in stile hollywoodiano, strizza l'occhio ai grandi compositori da film. Le canzoni originali attraversano con eleganza tanti generi musicali, dal pop al rock, alla modern ballad, senza mai perdersi in inutili virtuosismi e lasciando che, insieme alle musiche, siano sempre funzionali alla storia.
L'adattamento dell'opera di Bram Stoker, con il suggestivo allestimento scenico curato da Michele Lubrano Lavadera e il gioco di luci di Alessandro Caso, è ambientato nell'epoca dello sviluppo moderno post-industriale. L’opera è ambientata in un mondo steampunk di fine 800, all’alba dello sviluppo industriale moderno e dello sfruttamento delle nuove risorse energetiche. Nel momento esatto in cui per l’uomo ha avuto inizio un pericoloso conto alla rovescia che porta fino ai giorni nostri. Lo spettacolo vuole essere anche un modo per sensibilizzare gli spettatori, rendendoli consapevoli che il tempo a disposizione è sempre meno. In questa corsa contro il tempo, anche un personaggio immortale come Dracula diventa vulnerabile e si trova per la prima volta a condividere un problema con il genere umano.
Vlad Dracula, interpretato dal salernitano Giorgio Adamo, porta avanti disperatamente, in una bolla in cui ferma il tempo, la ricerca spasmodica della sua Elizabeth. Addolorato ma mai rassegnato per la sua perdita che lo rende fragile, proprio come quel genere umano che tanto disprezza. Avvincente il primo quadro dove i personaggi fanno irruzione rompendo il confine tra finzione e realtà, e dove l'effetto delle luci abbracciano e poi imprigionano la platea in una dimensione surreale che rivela i sogni e gli incubi dei personaggi. Il rimpianto che dura secoli, il dolore che si trasforma in vuoto e angoscia, fino a degenerare in ira spietata, mettono a nudo debolezze e colpe di Dracula che, fino alla fine, non lascerà mai andar via il suo unico vero amore. Sorprendente, il finale del musical che lancia un messaggio dal sapore ambientalista, critico rispetto all'uomo che stravolge la natura, provocandone la distruzione e pagandone le conseguenze a caro prezzo.
Tutto lo spettacolo è un viaggio, oltre lo spazio e il tempo, nel dualismo dell’animo umano: bene e male, vita e morte, scienza e mistero. In una storia dove amore, passione e musica veicolano le emozioni degli spettatori. Ma chi è realmente Dracula? Chi rappresenta il bene e chi il male? Siamo davvero sicuri delle nostre certezze?
L’opera piacerà sicuramente agli appassionati del gotico, ma ammicca anche agli amanti del thriller, che pian piano si troveranno coinvolti in un intrigo ricco di suspense, dove il tempo gioca un ruolo fondamentale.
|
|