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Miles Morales e Peter Parker si incontrano per la prima volta in questo universo parallelo, insieme a lui tutti gli altri protagonisti divenuti Spider- man (Peny Parker, Spider-Gwen, Spider-Man-Noir, Spider-Ham fino a Peter Parker) con cui, non hanno solo in comune il fatto di essere Spider-Man, e di essersi ritrovati in un universo comune, ma soprattutto di essere unici nella loro similitudine, e di avere tutti bisogno l’uno dell’altro.
Se la fisica quantistica, avrebbe qualcosa da ridere su come vengono descritti gli universi paralleli, in Spider-Man Un nuovo universo, la sceneggiatura scritta da Phil Lord e Christopher Miller, se pur difficile nella sua struttura, ha una linea narrativa semplice e chiara. La storia di Miles Morales, un ragazzino afro-americano di origine ispaniche, figlio di un poliziotto e di una infermiera, che vince una borsa di studio in una scuola prestigiosa di New York, che ama frequentare lo zio Aaron, e che in circostanze anomale si trova a vestire i panni di Spider-Man, divenendo il vero eroe nella lotta contro il malvagio Wilson Fisk, viene descritta con estrema precisione e linearità. Se pur complicato parlare di fratture tra universi paralleli, motivo per cui si ritrovano tanti Spider-Man tutti insieme, attraverso le vicissitudine del giovane Morales tutto viene reso semplice e dinamico al tempo stesso. Una volta assunta la piena consapevolezza delle sue capacità Miles e i suoi co- Spider-Man, senza dimenticare la Zia May, riusciranno a chiudere il portale degli universi paralleli e a rimettere al loro posto l’ordine cronologico degli eventi. Bellissimo il cameo di Stan Lee, omaggiato anche nel finale.
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