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Suo marito Giulio (un ineguagliabile Giampiero Ingrassia), inizialmente destabilizzato da questo repentino cambiamento, troverà la forza di reagire, riscoprendo finalmente il suo ruolo di marito e di genitore per troppo tempo delegato passivamente alla moglie. Giampiero Ingrassia è capace di passare con grande naturalezza dal musical alla prosa dando sempre splendore e credibilità ai suoi personaggi. Va detto che la complicità e l’affiatamento dei due protagonisti, non solo non si è affievolito nel tempo, ma sembra essere una conferma della loro splendida sinergia professionale; ed è un vero piacere vederli ballare di nuovo sul palco, se pur solo per gioco!
Il simpatico intruso Fabrizio Corucci regala sorrisi e colpi di scena a questa meravigliosa e scombinata famiglia. Un suggerimento, rivolto a tutti, è che forse oggi ancora di più che in passato, la famiglia per sopravvivere ai cambiamenti deve trovare anche lo spazio per il singolo, per l'individuo e non solo per il ruolo che ricopre (madre, padre, figlio).
Il regista, Gabriele Pignotta, impeccabile nelle sue scelte registiche, ci regale una commedia davvero piacevole e ben strutturata nella narrazione, con un happy end del tutto sorprendente, fuori da ogni schema della prevedibilità e con un attenta analisi alla società moderna, e alle famiglie di oggi. I dialoghi, concisi e puntuali nella narrazione, hanno il merito di presentare una storia vera, in cui tantissime coppie possono rispecchiarsi, e moltissime famiglie riescono come in un gioco catartico, a rivedere sul palco il loro nucleo e i protagonisti che lo compongono.
Insomma un lavoro davvero ben strutturato, con attori bravi che riescono a tenere alta l’attenzione dello spettatore, passando dalla commozione al sorriso, con estrema eleganza e grande capacità istrionica, confermando tutte le aspettative del pubblico in sala.
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