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Alessandra D'Annibale
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Dopo più di 75 anni, dal primo film ispiratosi alla storia de Il mago di Oz di Frank Baum per la regia di Victor Fleming, la meravigliosa vicenda della piccola Dorothy che scappa dal Kansas per entrare in un mondo immaginario, è entrata nell’olimpo dei Classici, nelle classifiche di tutto il mondo ed è diventata parte integrante della cultura popolare, non solo americana. Le ragioni di questa consacrazione sono molte ed è proprio dal loro insieme e dal loro combinarsi in modo a volte casuale che si è venuta a creare la formula alchemica che ha dato vita a un immaginario fantastico e iconico, fuori dal Tempo appunto.
Insieme alla piccola Dorothy, lo svampito Spaventapasseri, il cinico Uomo di Latta, il Leone fifone, percorreranno la strada di mattoni gialli attraversando magici regni, fino ad arrivare alla città di Smeraldo dal grande e potente Oz.
La compagnia dei giovani del Teatro Vascello porta in scena una riscrittura moderna, una riflessione sul senso dell’Arte, un cammino interiore che guida i personaggi a scoprire i propri talenti e le proprie potenzialità.
Con l’indimenticabile Over the Rainbow, una canzone universale che ieri come oggi, continua ad echeggiare nella mente di ognuno di noi, il viaggio di Dorothy lungo il sentiero di mattoni gialli è un viaggio all’interno di noi stessi; un percorso di ricerca, consapevolezza e accettazione di ciò che abbiamo intorno che, seppure può sembrare scontato o di scarsa rilevanza, si rivela essere di inestimabile valore (“There’s no place like home”).
Lo spettacolo si compone di una parte recitata, canto dal vivo, video proiezioni, scene e costumi originali. Gli attori riescono a catturare l’attenzione dei piccoli come dei grandi con un linguaggio semplice e moderno, ma nello stesso tempo di grande emozione.
Una delle fiabe più celebri e amate del mondo, tradotta in più di cinquanta lingue, un mito senza tempo consacrato dall'enorme successo della più celebre versione cinematografica del 1939, che ha dato poi vita a numerosi altri adattamenti e ad una serie infinita di riferimenti rintracciabili tra cinema, televisione, fumetti e musical teatrali, radicandosi in un modo o nell'altro nell'immaginario collettivo di generazioni di spettatori.
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