|
|
Fabrizio Federici
|
|
A Roma, alla galleria “Area contesa” di Via Margutta, mitico punto di passaggio dell'arte italiana dal Dopoguerra in poi, è stato ultimamente presentato al pubblico La novella arte (Attigliano, Gambini editore,2023, €.20,00): singolare libro di Giuseppe Basso, nella vita quotidiana funzionario dell’ENAC, Ente Nazionale dell’ Aviazione Civile, appassionato di fantascienza, informatica e arte contemporanea. Un trinomio che Basso affronta adeguatamente - col giusto equilibrio fra le tre dimensioni - nel libro, che è a metà tra la narrativa fantastica e il racconto autobiografico.
“Ma che tipo di fantascienza è, quella di questi racconti di Basso?”, si è chiesto, presentando il libro, Teresa Zurlo, con la sorella Tina responsabile, e infaticabile animatrice, di “Area contesa”. “Sicuramente non quella classica, che, con periodici ormai passati alla storia come “Urania” , e veri e propri cult-movies come, ”La guerra dei mondi” e “Ultimatum alla Terra”, ha affascinato generazioni di appassionati dagli anni '40-'50 in poi”.
E’ una fantascienza a sfondo, diciamo, paleontologico, archeologico, filosofico: diremmo tra Peter Kolosimo, Ray Bradbury, Andrej Tarkovskij , Arthur C. Clarke e Stanley Kubrick (il mitico “2001: Odissea nello spazio”, romanzo e film: che, ha ricordato sempre Teresa Zurlo, è stato incluso dall’ UNESCO ai primissimi posti nella lista delle pellicole piu belle e significative della storia), Isaac Asimov.
Ne “Il ritorno della Terra in fascia abitabile”, Basso immagina una Terra del 32mo secolo d.C. che, causa un disastroso scontro con la Luna, dalle conseguenze enormi per tutto l’ecosistema, è rimasta abitabile solo nelle zone intorno ai due Poli, e, con l’aiuto della ”Federazione Stellare dei Sei Sistemi” (sorta di “Unione Europea” dello spazio, con problemi simili a quelli della UE di oggi), sta cercando faticosamente di tornare abitabile in pieno.
In un universo dove, da secoli, non ci sono solo gli uomini, ma molti esseri viventi intelligenti e abili: uomini con mani a 6 dita o testa proporzionalmente piu’ grande rispetto al corpo, pigmei, giganti (come quelli che in tempi antichissimi, secondo anche autori attendibili come Erodoto e Diaz del Castillo, storico di Cortes nella conquista del Messico, sarebbero vissuti in alcune zone del globo) e scimmie parlanti, come quelle già care a Pierre Boulle e Franklyn J. Schaffner (“Il pianeta delle scimmie”, romanzo e ciclo dei film), ecc…
Ma veniamo alla pittura fotografica digitale. Come racconta nella seconda parte del libro, Giuseppe Basso, a Dicembre 2006, trovandosi in un negozio informatico per comprare un pc portatile, s’imbatte in un Acer con telecamera semimobile e programmi per creare video già incorporati, come il Movie Maker della Microsoft: programma, per l’epoca (parliamo di quasi 20 anni fa!), eccezionale. A Pasqua 2007, sulla spiaggia di San Benedetto del Tronto, l’Autore realizza il suo primo video (semplici immagini d’una sua corsa verso il mare, con relativo bagno): accorgendosi delle forti potenzialità di questo programma, in grado di colorare la luce e le forme sino a trasformare un’immagine in un vero e proprio fotodipinto. Rivedendo le sequenze del video e facendo, sul video stesso, una foto di una di esse, sino ad avere un fotogramma reale, Basso, infatti, col programma riesce a dargli un effetto speciale, sino ad avere un vero e proprio “dipinto fotografico”, dai sorprendenti effetti.
|
|