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giovedì, 10 giugno 2021 08:21 |
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Fabrizio Federici
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Sul sagrato della chiesa della Natività in Piazza Pasquino, tradizionale luogo di ritrovo della Comunità cattolica congolese di Roma, Tota Pulchra ha organizzato ultimamente un aperitivo che è servito anzitutto per raccogliere fondi in aiuto appunto del Congo Kinshasa, l’ex- Zaire. Grande Paese, tra i più popolosi dell’area francofona (90 milioni di abitanti), che, però, dall’indipendenza acquisita nel 1960 (lo storico Anno dell’Africa, che diventava in gran parte indipendente dalle potenze coloniali), quasi non ha conosciuto un giorno di pace. Tra guerre civili, colpi di Stato e, soprattutto, interventi delle potenze confinanti (e, per “longa manus”, delle superpotenze) per il controllo delle enormi ricchezze minerarie del Paese (oro, diamanti, e altri minerali preziosi, alcuni dei quali essenziali sia per le ricerche nucleari che per l’informatica). La Seconda guerra del Congo (1998- 2003), in particolare, vide fronteggiarsi, sul suolo del Paese, ben 6 potenze diverse, come anzitutto Angola, Namibia e Zimbabwe: intervenute in aiuto dell’allora presidente Kabila (già vincitore, nel ’97, sullo “storico” dittatore Mobutu) contro i ribelli Tutsi. Almeno 350.000 furono le vittime dirette di questo conflitto: 2 milioni e mezzo contando anche i morti per carestie e malattie causate dalla guerra.
Nel 2008, l'Osservatorio per i Diritti Umani Human Right Watchers accusava il governo di Joseph Kabila (il Kabila Jr., succeduto al padre nel 2001) di aver soppresso deliberatamente, dal 2006, più di 500 oppositori politici.
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Oggi, il Congo Kinshasa continua ad essere sconvolto da una guerra civile con interventi di potenze confinanti: tra gli ultimi, più gravi fatti di sangue, l’uccisione, a febbraio scorso, dell’ambasciatore italiano nel Paese, Attanasio, di un carabiniere che era con lui e del loro autista. Uccisione su cui sono in corso le indagini delle autorità locali: ma sui cui risultati, dopo quasi 4 mesi, nulla ancora è dato di sapere. Mentre il mistero permane anche sulla morte, ai primi di marzo, del magistrato militare congolese William Assani: era lui a capo del pool che indaga appunto sull'assassinio di Luca Attanasio, del carabiniere della scorta Vittorio Iacovacci e dell'autista Mustafa Milambo? Troppo frettolosa è sembrata la smentita ufficiale delle autorità congolesi.
In apertura dell’evento, Mons. Jean - Marie Gervais, Presidente di Tota Pulchra, prima di fare come sempre il punto sul lavoro dell’associazione, ha richiamato l’attenzione dei presenti sulla situazione di questo Paese: con la Comunità congolese a Roma, l’associazione sta collaborando in varie iniziative umanitarie. Padre Kasongo e Willy Tuzayene, infermiera di Kinshasa, insieme agli altri esponenti della Comunità congolese presenti, hanno evidenziato la necessità di raccogliere fondi per acquistare le attrezzature indispensabili al funzionamento di un ospedale nel sud del Paese, da poco realizzato ma ancora pressoché privo di tutte le indispensabili apparecchiature (come qui visibile nelle foto).
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