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Fabrizio Federici
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Nati (e rimasti sempre fedeli alle loro origini) tutti in provincia d'Arezzo, e uniti da un'amicizia e da comuni passioni davvero rare, i Negrita, esorditi nel lontano 1992 (il nome deriva dalla canzone "Hey! Negrita" degli Stones) sono uno dei gruppi rock più influenti e meno catalogabili del panorama musicale italiano dell’ultimo trentennio. Nonostante la continua evoluzione stilistica, il loro sound è rimasto unico e riconoscibile nel tempo, grazie anzitutto alla solidità tecnica e interpretativa, ma anche alla voglia di creare una propria peculiare identità. Identità che sa mescolare poliedricamente, nei tanti album realizzati, sonorità mediterranee ed anche balcaniche con altre di stampo latino-americano, e persino echi degli intramontabili Beatles e Rolling Stones.
Dall’esperienza fatta anche nei teatri nacque, anni fa, anche la partecipazione alla nuova edizione (per il 40nnale) di un musical di straordinaria tradizione, e successo, come “Jesus Christ Superstar”, prodotto da Massimo Piparo, col ritorno del mitico Ted Neeley nel ruolo di Gesù. In quell’occasione, i Negrita si esibiscono, da aprile a giugno 2014, sul palco del Teatro Sistina a Roma, eseguendo - insieme all’orchestra diretta da Emanuele Friello - la colonna sonora di una delle piu’ grandi opere rock della storia; da parte sua, Paolo Bruni, in arte Pau, voce dei Negrita (anche lui aretino, naturalmente), si cimenta, come attore, nella parte addirittura di Ponzio Pilato, affiancando un’altra figura storica come Shel Shapiro (il cantante britannico già frontman dei Rokes, il gruppo beat inglese a suo tempo "rivale", in Italia, della celebre Equipe 84) nel ruolo del sommo sacerdote Caifa.
Proprio a Pau.è dedicata la mostra “ICONS. Pau e il suo Kaos creativo di scorta”: che s'inaugura giovedì 15 giugno, alle 18,30, alla Galleria d’arte contemporanea “Monogramma” di Roma, nella centrale Via Margutta (da sempre, luogo di ritrovo, ed anche di residenza, di molti artisti, nonché set .in parte, del cultmovie anni ’50 “Vacanze romane”). La creatività di Bruni (che ha alle spalle un diploma artistico e studi di architettura), infatti, dall’inizio del 2020 si sta riaffacciando anche sulle arti visive: con una prima mostra personale a giugno 2021, presso Palazzo Fodri a Cremona. Il percorso artistico di Pau prosegue con la mostra all’interno della manifestazione “Lucca Comics”, 2021 e tramite la collaborazione con la maison d’alta moda Carlo Pignatelli, che crea due collezioni in edizione limitata ispirate appunto ai disegni di Bruni. A Dicembre 2021, l’artista espone la sua personale alla Pop House Gallery di Udine; a maggio 2022, la sua prima mostra oltre confine, presso la Lucchetti Art Gallery di Lugano, una bi-personale con l’amico e disegnatore, di caratura internazionale, Simone Bianchi (Marvel, DC Comics). Il 28 aprile scorso, infine, Pau, alla galleria OFF Gallery di Napoli inaugura appunto la personale “ICONS…”: che ora approda sulle rive del Tevere (sarà aperta, tutti i giorni tranne i festivi, sino al 30 giugno).
Di Pau ha scritto anche il critico d’arte (già collaboratore, in passato, di Vittorio Emiliani, direttore emerito de “Il Messaggero”) Gabriele Simongini: ricordando, nel saggio “Volti elettrici”, che Pau, “ con un segno incisivo, potente, espressivo e quanto mai personale, ha dato volti visionari ad una sorta di pantheon personale di colleghi eccellenti…Fra i tanti, John Lennon, Bob Dylan (oltre tutto anche ottimo pittore), Keith Richards, Mina, Franco Califano e potremmo continuare a lungo, senza dimenticare un attore ormai mitico come Jim Belushi(fratello dello scomparso John, N.d.R.)”.
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