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Interno della sede, murales di Tina Lojodice che è un' artista di murales nota
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Fabrizio Federici
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E’ stata inaugurata, con forte partecipazione di pubblico, la nuova sede del Centro antiviolenza Marie Anne Erize di Roma (dedicato alla memoria di Marie Anne Erize, un’attivista argentina per i diritti umani barbaramente uccisa dai militari golpisti nell’Argentina del 1976). L'assegnazione dell'immobile – una villa confiscata alla criminalità organizzata (affiliata al clan dei Casalesi), situata a Lunghezza, nel quadrante est di Roma, in Via Tocco da Casauria – conferma che il miglior uso dei patrimoni sottoposti a sequestro è l'uso sociale: come del resto già testimoniato da tante altre attività iniziate nei luoghi sottratti alla mafia, ora occupati soprattutto da laboratori o cooperative formate da persone in stato di fragilità.
Nel caso di quest'immobile che il Tribunale di Sorveglianza per le Misure Speciali ha affidato al Centro antiviolenza Marie Anne Erize, si tratta di duecento metri quadrati di libertà, di cui usufruiranno (potendo anche pernottare) specialmente donne vittime di violenze - familiari e non - decise a recuperare la propria autostima e indipendenza economica, nonché ragazzi e ragazze omosessuali cacciati di casa. Per tutti, il Centro – proseguendo l’attività già iniziata diversi anni fa nel difficile quartiere di Tor Bella Monaca - sta organizzando corsi di avviamento professionale e formazione culturale, in collaborazione anche con importanti aziende private.
“Quando siamo entrate nella villa, pur rendendoci conto delle sue potenzialità, ci siamo chieste: e adesso come faremo ad arredarla? Chi ci darà il denaro necessario?”, dice Stefania Catallo, presidente del Centro antiviolenza. “Invece, grazie ad un passaparola, abbiamo ricevuto ogni cosa potesse servirci, dalle sedie ai letti alle posate. La solidarietà è stata enorme, e, per noi che siamo autofinanziate, salvifica”. “La villa è diventata, inoltre, un laboratorio artistico, grazie alle opere realizzate da alcuni tra i maggiori street artist italiani, Aloha, Chimpa e Tina Loiodice: che – prosegue la Catallo - hanno decorato alcuni ambienti della casa, dando vita a una struttura unica dove le donne “possano trovare un'oasi di pace e bellezza, nella quale riprogettare la loro vita”.
La nuova struttura ospiterà anche una parte della Biblioteca Marie Anne Erize, già presente nella sede operativa del centro (situata alla Romanina),, e una sartoria solidale.
L'inaugurazione è stata organizzata come un open day, nel quale, sin dalla mattina, è stato possibile partecipare a laboratori sulla violenza di genere, sulle emozioni, sulla genitorialità e sulla cucina (vegana e tradizionale), condotti dalle professioniste della struttura.
L'attore teatrale Emilio Spataro ha dato vita ad una performance molto intensa, “Il femminicida e la crisalide”, interpretando, in due monologhi, due personaggi diametralmente opposti ma ambedue attuali: un uomo autore di un delitto passionale e una donna transgender.
All'inaugurazione sono intervenuti anche vari giornalisti di quotidiani e di RAI 3. I tassisti dell'associazione "Tutti Taxi per Amore" hanno portato aiuti per le donne e i ragazzi ospiti della casa. Sono intervenuti anche magistrati che si sono occupati dell'assegnazione dell'immobile, e rappresentanti del mondo della solidarietà e dell’associazionismo.
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