|
|
Fabrizio Federici
|
|
Dieci grandi figure di medici controcorrente, diciamo pure eretici: che hanno saputo scegliere (non dimentichiamo che "eresia" viene dal greco "āiresis", che significa appunto "scelta"!) strade nuove, senza paura d'urtare forti interessi costituiti (come anzitutto, in epoca moderna, la potente industria farmaceutica), e modi di pensare abilmente costruiti dal sistema politico e massmediatico, o dal potere religioso. Massimo Fioranelli, cardiologo alla clinica "Mater Dei", e Maria Grazia Roccia, docente di Storia della medicina alla Punjab Technical University (India), sono gli autori di questo saggio, Medici eretici - La millenaria rivolta contro il pensiero omologato (Laterza edizioni, Bari, 2017, pp. 36, . 10,90): che ripercorre le vite di questi dottori in medicina (e, spesso, non solo) non per sfoggio d'erudizione, ma per offrire spunti di riflessione autocritica all'ipertecnologica, quanto a volte disorientata, medicina d'oggi. Ippocrate di Coo (460- 377 a.C. circa), primo a credere nella "vis medicatrix naturae", e a fissare i fondamenti deontologici della professione medica (riassunti nel celebre "Giuramento"); Paracelso (1493-1541), fondatore della iatrochimica (la tecnica di curare le malattie con sostanze minerali), uomo veramente del Rinascimento (medico, alchimista, filosofo, esoterista); il belga Andrea Vesalio (1514-1564), fondatore della moderna anatomia; Samuel Hahnemann (1755-1843), padre della medicina omeopatica. Sino ai contemporanei Renč Favaloro, argentino, autore, nel 1967, del primo intervento chirurgico con la tecnica del by-pass coronarico (morto poi suicida nel 2000, dopo aver scritto all'allora presidente La Rua una lettera indignata, per lo sperpero delle finanze pubbliche argentine, a danno anzitutto della sanitā), e Christian Barnard (1922- 2001), pioniere dei trapianti cardiaci. Sono solo alcuni di questi innovatori che, seguendo appunto il giuramento di Ippocrate, han concepito la medicina soprattutto come lotta alle principali malattie che tormentano l'umanitā e non come mezzo di fantastici arricchimenti, o strada per incredibili scalate al potere.
|
|