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Violetta Chiarini in pièce teatrale
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Fabrizio Federici
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Sabato 28 dicembre, al Teatro Comunale di Casperia (in provincia di Rieti, l’antica Aspra, nota già ai tempi di Virgilio che la cita nel libro VII dell’"Eneide"), andrà in scena la pièce Guerra
Mondiale e guerretta metropolitana, di Violetta Chiarini, attrice di teatro, tv e cinema, con la regìa e l'interpretazione della stessa Chiarini. Che, formatasi a contatto con importanti maestri del teatro internazionale, negli ultimi anni si è dedicata soprattutto alla salvaguardia di forme espressive musical-teatrali che rappresentano un patrimonio specifico dell'identità artistico-culturale italiana ed europea: fondando così, a Roma, l'associazione culturale "Terzo Millennio" e la Compagnia teatrale del Violangelo, e, appunto a Casperia, il centro culturale "Piccolo teatro del Violangelo".
Lo spettacolo del 28 fa parte del più ampio progetto “Si vis pacem…” della stessa Chiarini, ed è realizzato col sostegno di R.A.S.I.-Rete Artisti Spettacolo per l’Innovazione. E’ una pièce che tratta il tema, già tolstojano, di guerra e pace in una prospettiva nuova, dove la figura della donna, chiaramente protagonista di questo XXI secolo dopo millenni di subalternità all'uomo, diventa la chiave di volta per la formazione della futura umanità. La scelta della città reatina per il debutto vuol essere la continuazione di un’attività teatrale all’insegna della promozione e valorizzazione degli autori teatrali contemporanei viventi: è proprio a Casperia, infatti, che hanno avuto la loro première, dal 2012 ad oggi, varie importanti manifestazioni del Ce.N.D.I.C. (Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea) presso il Centro Culturale "Piccolo Teatro del Violangelo".
Stavolta, la Chiarini per il suo nuovo spettacolo ha privilegiato il Teatro Comunale di Casperia, recentemente restaurato. “Guerra mondiale e guerretta metropolitana” è diviso in due parti, precedute da un prologo: nella prima parte, drammatica, l’azione si svolge in piena Seconda guerra mondiale, nell’autunno 1943, mentre nella seconda - comico-umoristica, ancorché amarognola - l’autrice ripropone un suo personaggio radiofonico di successo, alle prese con la vita violenta e stressante della Roma fine anni novanta, tracciando una sorta di affresco satirico della Capitale. La scrittura di questa seconda parte dello spettacolo è un recupero di antichi linguaggi osco-umbro-sabelli, per valorizzare le parlate locali, alimento dell’italiano, che oggi vanno scomparendo.
Perchè l'accostamento tra “Guerra mondiale" e "guerretta metropolitana”? "Perchè questo testo – spiega la Chiarini - mette sullo stesso piano due forme di violenza che sembrano distanti tra loro, ma che in realtà hanno la stessa matrice nell’incapacità di creare armonia e pace. Guerra e guerretta nascono, in sostanza, dentro il cuore dell’essere umano, ed è lì che si deve fare veramente la rivoluzione. Il detto latino “Si vis pacem, para bellum” va oggi capovolto in “Si vis pacem, para pacem”.
Un testo, quindi, che riallacciandosi idealmente ad altri di grandi autori che hanno violentemente fustigato il flagello della guerra (dal Tolstoj di "Guerra e pace", appunto, a Brecht, all' Hasek de "Il buon soldato Schwejk", al celebre "Gli ultimi giorni dell'umanità"), vuole evidenziare come due fenomeni tra loro molto diversi, la guerra mondiale e le "guerrette" che ogni giorno si accendono in città dove la vita quotidiana è sempre più conflittuale e nevrotica (dalle liti che possono sfociare in
omicidi alla guerriglia urbana), hanno in realtà una radice comune nella pretesa dell'uomo contemporaneo di sentirsi, il più delle volte, portatore della verità assoluta, che non ammette il confronto con l'altro. Se non riusciamo ad invertire questa tendenza - dice questa pièce di Violetta Chiarini - assisteremo, nel mondo del XXI secolo, all'escalation di tutti i conflitti, sino a quando sarà troppo tardi per intervenire.
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