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Da sinistra: Anna Rita Santoro, Cosimo Marzano, Cosimo Durante
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Fabrizio Federici
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A Porto Cesareo (Lecce), importante località turistica pugliese della penisola salentina, è stato presentato ultimamente, alla Biblioteca comunale, il saggio della scrittrice Anna Rita Santoro Prospetto psicografico di Aldo Moro, edito da Italia semplice (Roma, 2018, €. 18,00). Un libro in cui l'Autrice, partendo dall'analisi grafologica della scrittura di Moro (soprattutto quella delle storiche lettere “dal carcere del popolo” BR, da fine marzo ai primi di maggio del '78), traccia un acuto profilo psicologico del leader dc: un ritratto focalizzato specialmente sui lati umani d'un personaggio analizzato, sinora, solo sotto il profilo del politico o del docente universitario.
“Anna Rita Santoro, laureata in Psicologia, grafologa professionista e scrittrice internazionale”, ha spiegato, in apertura, l'avv, Cosimo Marzano, presidente della “Pro Loco”, “ha scritto i suoi primi saggi dedicandoli rispettivamente a Giuseppe Melli (filologo e filosofo pugliese, 1861-1939, N. d. R.) e allo scrittore piemontese Guido Gozzano: analizzando i manoscritti e i documenti di questi personaggi storici presso la Biblioteca Nazionale Centrale e l’Archivio Centrale dello Stato di Roma. “Questa sua terza opera - ha precisato Cosimo Durante, Presidente Gal Terra d’Ameo – è dedicata invece al Presidente Aldo Moro (nativo di Maglie, in provincia appunto di Lecce, N.d.R.) anche per ricordarlo a 40 anni esatti dal suo sequestro e dalla sua morte. Era un uomo umile, con i valori Cristiani e della famiglia, un grande Professore, un grande scrittore, un politico di razza e un vero statista. Questo di Anna Rita è un saggio dove si parla a fondo anche dei sentimenti ed emozioni di Moro: che in 40 anni dalla sua scomparsa nessuno aveva mani analizzato a fondo”.
“Ma perché – ha chiesto Durante all'Autrice – Lei ha scelto di scrivere la sua opera su Aldo Moro, e non su un altro personaggio? “Perché – ha risposto Anna Rita - da giovanissima mi aveva colpito con un grande dispiacere la notizia del sequestro Moro, con l'uccisione dei 5 uomini della sue scorta. Francamente non pensavo che tutto andasse a finire con la morte di Moro: bella personalità che, pur essendo del Salento, non ho avuto il piacere di conoscere. Molti anni dopo, avendo studiato Grafologia ho voluto analizzare i suoi manoscritti per capire chi era come uomo, e anche per appurare se quelle lettere erano state veramente scritte dal Presidente”. Nei giorni del sequestro, infatti, ricordiamo, si parlò sbrigativamente d'un Moro drogato dai suoi carcerieri, o costretto a scrivere in un certo modo con la forza, o, quantomeno, caduto nella celebre “Sindrome di Stoccolma”: tesi, quest'ultima, cui allora aderì anche Francesco Bruno, oggi criminologo di fama internazionale (noto al pubblico specialmente per le sue indagini sul “Mostro di Firenze”), allora giovane assistente universitario.
“In questo studio”, precisa ancora Anna Rita, “ho esaminato manoscritti di Moro risalenti a vari periodi storici: iniziando dal 1953, quando il giovane Prof. Aldo Moro prendeva appunti sul discorso alla Camera dei deputati, per arrivare poi a quelli relativi ai vari Consigli dei ministri e di quando, in seguito (1963- '68), fu lui Presidente del consiglio; e passando infine ai manoscritti delle lettere che ha scritto quando era prigioniero delle Brigate rosse”. “Ma Lei” , chiediamo, “come s'è avvicinata alla grafologia?” “Già da piccola – ha detto ancora l'Autrice - pensavo: perché alcune persone cambiano il loro comportamento? Perché uccidono? Perché fanno del male? Dicevo allora che da grande, avrei studiato psicologia, appunto per capire tutto questo. Così è stato: ho studiato psicologia, criminologia e grafologia. Però la grafologia mi affascinava di più, perché questa nuova scienza mi dava informazioni a 360 gradi sull’inconscio del soggetto in questione. Il mio Prof. dell’Università di Lecce, Ivan Potì, che insegnava psicologia e grafologia, mi ha trasmesso la passione per questa affascinante scienza”.
Alla fine della serata, Anna Rita Santoro è stata premiata con la consegna d'una targa d'onore con la dicitura “Scrittrice salentina”: realizzata da Comune (con firma del Sindaco, Salvatore Albano) e Pro Loco di Porto Cesareo, dall'UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d' Italia) Puglia e dal GAL (Gruppo d'Azione Locale) “Terra d' Arneo”.
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