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Fabrizio Federici
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A Sant’Ignazio di Loyola, nel centro di Roma, sabato 1 aprile l’opera teatrale “Ego Vici Mundum”, di Chiara Taigi
Nella suggestiva atmosfera della chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, a Piazza S. Ignazio nel centro storico di Roma, sabato 1 aprile alle 21, si terrà una rappresentazione teatrale d’intenso significato, religioso e civile, Ego Vici Mundum ("Io ho vinto il mondo"), a ingresso libero: opera della soprano Chiara Taigi, che ne cura anche la regìa (aiuto regìa: Giacomo Difruscolo). Coordinamento esecutivo, Fabio Lara; coordinamento generale, Padre Vincenzo D’Adamo S.J.: che da tempo ha ideato e anima l’accoglienza di turisti e pellegrini nella chiesa sino a mezzanotte, nei fine settimana, e dal 2022 ha attivato una scuola di italiano per i ragazzi ucraini arrivati con l’inizio della guerra.
Quando tutto sembra perduto, una voce invita a proseguire invece il cammino, a compiere dei “passi”, a elevare lo sguardo, ad avere fiducia: nel titolo stesso, Ego Vici Mundum, è il senso di questa opera teatrale. Chiara Taigi, romana, diplomata in Canto Lirico, ha studiato con importanti docenti di fama internazionale, ed ha al suo attivo oltre 500 rappresentazioni, in ruoli di soprano, con oltre 70 titoli d'opera (Verdi, Puccini, Rossini, Donizetti, Mozart, Mascagni, Leoncavallo, ecc…). Ha cantato nei principali teatri del mondo (Scala di Milano, Opera di Roma, Maggio Musicale Fiorentino, Metropolitan e Carnegie Hall di New York, ecc…); nei primissimi anni Duemila, durante la presidenza Ciampi, è rimasta celebre una sua appassionata interpretazione integrale dell’inno di Mameli “Fratelli d’Italia”, diffusa dalla RAI.
Il progetto artistico di quest’opera è multimediale, o, meglio, arricchito da diverse forme espressive: canto e musica sacra, recitazione e gioco scenico, danza e poesia. Si tratta di un appuntamento per vivere insieme un percorso di grande energia: lo scenario è la strada verso il Golgotha, in quel “lontano venerdì” della Passione di Cristo. Ma il termine stretto di paragone non è – come si potrebbe pensare - il celebre ”Messiah” di Haendel, bensì, diremmo, opere come l’altrettanto celebre “Stabat Mater”, specie quello (1736) di Giovanni Battista Pergolesi (ispirato, a sua volta, all’omonima opera poetica di Jacopone da Todi). In quest’opera della Taigi, infatti, la musica è costantemente legata all’azione in contemporanea, e il tutto è diviso in “sette passi”, che seguono un cammino ispirato alla testimonianza delle donne durante la salita al Calvario. I passi, uno dopo l’altro, recitando e cantando, si fondono con celebri brani musicali sacri, e movimenti di danza che invitano alla riflessione e alla rinnovata speranza: un’energia proiettata alla realizzazione del cambiamento.
L’opera viene rappresentata all’interno della scenografia, naturale ed emozionante, della Chiesa di Sant’Ignazio in Campo Marzio: costruita nel 1626 in onore del creatore della Compagnia di Gesù (canonizzato quattro anni prima), con l’intervento di grandi architetti, come anzitutto Alessandro Algardi, autore della mestosa facciata.
Con Chiara Taigi partecipano ad “Ego Vici Mundum”, nei ruoli principali, due artisti di fama come Fioretta Mari, attrice, insegnante, direttrice artistica e regista teatrale (la Voce Guida) e l'istrionico Enzo Decaro (Gesu’): insieme alla particolare coreografia di Raffaele Paganini e alla sua Scuola di Ballo, con la Maestra Simona de Nittis (già nel corpo di balllo del balletto di Renato Greco, ed ora docente alll’Ateneo Arte e danza di Grottaferrata). Interverranno, inoltre, altri celebri artisti e collaboratori, come l'organista Giacomo Cellucci e il trio d'archi “Ego Vici Ensemble”: costituito in questa occasione, dai Maestri Marcello Sirignano, Emanuela Cavallari e Donatella Bonanni.
Si ringrazia la Direzione Centrale degli Affari dei Culti e per l’Amministrazione del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, proprietaria della Chiesa di S. Ignazio di Loyola.
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