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Fabrizio Federici
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A Roma è stato presentato alla stampa il progetto "THRIVE" ("Crescere, prosperare, svilupparsi vigorosamente", in italiano. Un progetto multimediale di formazione online, ha spiegato al pubblico Betti Cannova, operatrice sociale, tra i responsabili generali di Thrive, "che vuole, da un lato, avvicinare tra loro le persone e le varie culture; dall'altro, aiutare le donne migranti a realizzare il loro potenziale civico e sociale attraverso l'istruzione e l'approfondimento. E' un'iniziativa già sperimentata, ma che ora entra nella fase di attuazione decisiva".
"L'immigrazione è diventata una parte "normale" della vita in Europa, con un numero sempre maggiore di donne che migrano in cerca di lavoro e istruzione. “Il progetto THRIVE, allora, “hanno precisato i responsabili, ”si baserà su 3 livelli, fornendo alle donne migranti risorse educative che le aiuteranno a: 1) accedere ai servizi di base nei settori dell'occupazione, dell'alloggio, dell'istruzione e della sanità; 2) accedere ai supporti sociali ed entrare in connessione coi membri della loro comunità locale (geografica, etnica, culturale, religiosa o altro: può sembrare strano, ma, specie in una metropoli come Roma, a volte molti membri di una stessa comunità non si conoscono tra loro); 3) accedere ad esperienze civiche, linguistiche e culturali che rappresenteranno le basi, il senso di sicurezza e stabilità necessari per impegnarsi con fiducia nella società ricevente, in modo al tempo stesso coerente coi concetti condivisi di nazione e cittadinanza, senza che nessuno, al tempo stesso, rinunci alla propria originaria identità".
Ma come funziona, nei dettagli. il progetto Thrive? Esattamente - chiarisce Cristina Finocchiaro, psicologa, incaricata del progetto a Roma - è un progetto sviluppato secondo il programma Erasmus della UE e che viene realizzato da un consorzio europeo composto da Francia, Italia (per la quale partecipa SPEHA FRESIA, società cooperativa operante dal 1983 nelle aree dei Servizi per il Lavoro, della Formazione professionale, della Consulenza, dello sviluppo di reti transnazionali), Spagna, Portogallo, Irlanda e Germania.. E', in sostanza, un programma di formazione per operatori sociali e culturali: cui si accede, gratuitamente, da un'apposita piattaforma".
"THRIVE - aggiunge Alexandra Tercero, mediatrice culturale, operante nel progetto a Roma - affronterà questo “divario di parità” all'interno del partenariato sviluppando soluzioni educative e innovative. Come, anzitutto, le “infografiche interattive”: un nuovo concetto di apprendimento che fornisce l'accesso ai contenuti attraverso i codici QR, che possono essere attivati attraverso la fotocamera in qualsiasi smartphone moderno. Le nostre infografiche interattive comprenderanno 4 diversi, ma complementari, elementi di "apprendimento": sotto forma di un video di spiegazione, un quiz, un breakout digitale e una sfida WebQuest, che porterà le/i partecipanti direttamente ai contenuti di apprendimento con un semplice clic". Le nostre infografiche interattive saranno disponibili ai livelli introduttivo e avanzato, creando percorsi di progressione per le/i partecipanti".
Sono intervenute, nella spiegazione del progetto Thrive, anche Sandra Tuesta, mediatrice culturale, e Antonella Dessì, logopedista. Aminata Kida, del Mali, imprenditrice e mediatrice culturale operante anche per il Tribunale dei Minorenni di Roma, attivista per i diritti delle persone di colore, ha voluto portare la sua personale esperienza ("tutte le donne, straniere o italiane, in Italia si trovano ancora a lottare contro pregiudizi e stereotipi duri a morire: come l'idea che, se una donna lavora tanto e bene, dev'essere per forza una cattiva madre e moglie!"). “Obbiettivo minimo principale", ha concluso Betti Cannova, è formare, con Thrive, almeno 120 donne: che poi, a loro volta, trasmetteranno le competenze acquisite ad altre donne. Mentre le 2 maggiori tragedie collettive che dobbiamo assolutamente eliminare in Italia restano femminicidio e morti sul lavoro".
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