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lunedì, 01 gennaio 2018 19:45 |
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Fabrizio Federici
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Sino al 7 gennaio, è aperta a Roma (con ingresso libero, ore 9,30- 12,30 e 16- 19), al Convento domenicano di Piazza della Minerva (a sinistra della chiesa, e vicino alla Biblioteca del Senato), la mostra Laus tibi Salvator Mundi. Un' esposizione, in sostanza, di immagini sacre sul Natale dal XVI al XX secolo, con una speciale sezione dedicata al culto della Vergine Maria a Roma. Una mostra di grande interesse dal punto di vista religioso, storico-artistico e di sociologia della religione: organizzata dall' AICIS, Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre, e dalla Comunità domenicana del Convento di S. Maria sopra Minerva (dove Frate Angelo ha collaborato fortemente).
Nella sala interna attigua al chiostro, una serie di pannelli, con didascalie esplicative, presenta al pubblico una raccolta di immagini (soprattutto i classici santini) attinenti tutte al culto cristiano, dalle prime realizzazioni cinquecentesche (di poco posteriori all'invenzione della stampa a caratteri mobili, fine del secolo XV in Germania; ma immagini sacre su carta, in stampa a caratteri fissi, circolavano già sino almeno dal 1300) sino alla seconda metà del '900. Raffigurazioni della Trinità, di Cristo, della Madonna, di angeli, santi e beati, ma anche documenti vari (sino a letterine natalizie dei bambini a Gesù Bambino) e piccoli presepi: raccolti nel tempo, con pazienza e minuziosa precisione, dall'AICIS e da singoli collezionisti, religiosi e laici (molti, soci dell'associazione). Che al tempo stesso rappresentano una preziosa carrellata su secoli di storia della devozione popolare in Italia e in altri Paesi, nei suoi rapporti con la Chiesa di vertice e anche, a volte, col potere civile.
La mostra, giunta alla VI edizione, è stata inaugurata da Giancarlo Gualtieri, presidente dell'AICIS e grande collezionista di documenti e cimeli riguardanti S. Francesco di Paola (1416-1507), fondatore dell'Ordine dei Minimi e patrono della Calabria, e da Padre Riccardo Lufrani, Priore del Convento, e Padre Davide Carbonario, assistente ecclesiastico AICIS. Giuseppina Licordari Gualtieri, esperta di archeologia cristiana, ha ricordato, come più antiche immagini della Madonna sinora conosciute, le pitture esistenti nelle catacombe romane di Priscilla (metà circa del III secolo d. C., periodo dai Gordiani a Decio, imperatore autore d'una delle più sanguinose persecuzioni anticristiane, e a Valeriano, morto prigioniero dei Sassanidi in Persia), con le scene di Annunciazione, Natività e Adorazione dei Magi.
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Enrico Vizzaccaro, storico e mariologo, ha ricordato, tra l'altro, la leggenda dell'Arcangelo Michele che nel 590 d.C, in una Roma sconvolta dalla peste, sarebbe apparso, dalla sommità della mole Adriana (da allora chiamata appunto Castel S. Angelo), alla processione organizzata (come, secoli più tardi, nella Milano dei "Promessi Sposi") dal neo papa Gregorio Magno, preannunciando la fine dell'epidemia.
E' intervenuto inoltre Renzo Manfè, Vicepresidente AICIS. Ospite d'onore, Veronica Piraccini, docente di pittura all'Accademia delle Belle Arti di Roma, che ha presentato il suo dipinto Dall'impronta di Gesù: realizzato nel 2013, per contatto diretto con la Sindone conservata nel Duomo di Torino, usando una tecnica di sua invenzione, la cosiddetta Pittura impercettibile (in sostanza, una pittura “visibile-invisibile”: il dipinto è in speciali pigmenti impercettibili, che fan sì che l’opera non sia visibile alla luce naturale, ma appaia, nella sua completezza, solo al buio, illuminata da speciali lampade “a luce nera”). Nel Medioevo - ha ricordato Veronica - molti furono i pittori che realizzarono opere importanti mediante un diretto contatto con la Sindone.
Vari allievi della professoressa Piraccini, di più nazionalità (Emiliano Alessandrini, Francesca Cappelli, Greta Centra, Maria Ester Chiaravallotti, Andrea Ciccarelli, Federica Feleppa, Kang Huidong, Yuan Jianan, Iriana Mangoni, Marika Molinari, Roberta Pannozzo, Valeria Ricci, Sergio Saija, Giuseppe Vangone, Yin Yi) hanno esposto loro quadri e disegni: dai soggetti più vari ma accomunati da una forte inventiva e capacità di sperimentazione, e da una nuova spiritualità contemporanea ispirata al Beato Angelico, il maestro di Fiesole dichiarato nel 1984, da Giovanni Paolo II, "Patrono Universale degli Artisti", e sepolto appunto nella Basilica di S. Maria sopra Minerva.
La mostra ha avuto anche il patrocinio delle associazioni "Salotto romano" (animata dai giornalisti Sandro Bari e Francesca Di Castro), "Casa della Romanità" e "Roma Tiberina" .
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