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mercoledì, 05 aprile 2017 14:46 |
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Fabrizio Federici
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A proposito della grave situazione in Siria, dove nuovi raid hanno colpito le città di Idlib e Khan Shaykhun, Foad Aodi, Presidente dell'Associazione Medici d' Origine Straniera in Italia (AMSI), delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e fondatore della Confederazione Internazionale UMEM- Unione Medica Euro Mediterranea, riporta statistiche specifiche, provenienti da fonti mediche e ospedaliere "in loco": " Esprimiamo anzitutto la nostra solidarietà al popolo siriano, ai bambini e alle donne, che sono le prime vittime d'un massacro senza fine. La situazione é aggravata da un'altra guerra, quella dell'informazione e mediatica: le notizie riportate dalla stampa, infatti, non fanno chiarezza sulla tragedia. Stando alle fonti mediche e ospedaliere che si trovano nel Paese", prosegue Aodi, i morti dopo l'ultimo raid ad Idlib e a Khan Shaykhun sono 125, di cui 32 sono bambini e 12 professionisti della sanità. Le strade delle città sono cosparse di feriti e cadaveri. I feriti ammontano a 400; la maggior parte di loro riporta difficoltà respiratorie, soffocamento, lacrimazione oculare e battiti cardiaci accelerati. Chiediamo a nome delle Co-mai la verità sull'accaduto, e chiediamo all'ONU e all' Unione Europea di uscire dal loro torpore, e attivare immediatamente un corridoio umanitario. Serve sostegno alle strutture sanitarie in Siria, attualmente in una condizione di paralisi. Mancano medici, infermieri, ambulanze e medicinali. Manca il sangue e mancano gli strumenti per effettuare interventi chirurgici d'urgenza. Lanciamo quindi il nostro appello #Salviamoibambinisiriani. Speriamo che la nostra voce possa arrivare al cuore di tutti i politici che hanno il potere di decidere e possono contribuire alla risoluzione pacifica del conflitto siriano".
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