|
|
Mafalda Bruno
|
|
Gentili Signori Imam,
contro ogni nostra logica genetica, e quasi violentando la nostra indole pacifica e pacifista, ci sta entrando in testa la terribile parola “guerra”. Siamo confusi, frastornati, sapete com'è, siamo poco abituati. Di questa terribile parola sappiamo solo quello che abbiamo studiato a scuola e i racconti dei nostri Nonni. Ora, grazie tante, ci stiamo “facendo capaci “(come si usa dire da noi) e prendendo atto che purtroppo questa terribile situazione riguarda anche noi.
E questo grazie a voi che ci chiedete di accogliere i rifugiati che scappano dall'ISIS ma nel frattempo, come con un setaccio per le pepite, dobbiamo anche selezionare i vostri buoni dai cattivi per scacciare questi ultimi senza esitare. Cioè, dobbiamo chiedere ad ognuno delle migliaia di rifugiati che arrivano: “scusi, ma lei è Caino o Abele?”. Una bazzecola, che ci vuole! Perché non ci provate voi?
Non ho visto nessuna vostra fiaccolata o manifestazione contro gli attentati che hanno scosso l'Europa. Mi chiedo e vi chiedo: cosa aspettate ad uscire allo scoperto con giganteschi striscioni NOT IN OUR NAME?
Mi pare che a sfilare per le strade, con candele, visi tristi e cordoglio, siamo sempre e solo noi, quelli buoni come il pane, i democratici (i fessi?) che vi accogliamo con cristiana fraternità senza neanche sapere se, proprio tra chi abbiamo accolto a braccia aperte, prima o poi uno di voi esce fuori di testa e ci rifila una schioppettata nel nome di Allah.<
|
|