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A Cetara (SA) un Marzo 2016 "Totally Pink": tutto in rosa

sabato, 02 aprile 2016 17:57

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Rosa Maria Grillo
Mafalda Bruno
Durante il mese di Marzo, dedicato alla donna, il comune costiero di Cetara ha realizzato una serie di incontri tutti imperniati sull'universo femminile, nei quali si è discusso ed analizzato i vari ambiti di questo variegato mondo "rosa", che hanno spaziato dal tema culturale, a quello alimentare, imprenditoriale, teatrale e psicofisico. Artefice e promotrice attiva dell'iniziativa, la Dott.ssa Angela Speranza, assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Cetara.
Il titolo della serie di incontri, "Totally Pink" (totalmente rosa), ha avuto uno dei suoi ultimi eventi il 31 marzo, nella sala consiliare Benincasa del Comune di Cetara, con un seminario dal titolo "Storie di Donne in America Latina" , magistralmente introdotto e sviscerato dalla Professoressa Rosa Maria Grillo, Direttore Dipartimento Studi Umanistici dell'Università di Salerno, docente di lingua e letteratura ispano-americana presso lo stesso Ateneo.
Le figure femminili di cui si è parlato, hanno tutte un comune denominatore: il fatto di essere emigrate in terre lontane, per poi tornare al luogo di origine ma solo ed esclusivamente in base a scelte personali, non quindi dettate dal seguire una figura maschile come tradizione socio culturale vorrebbe. Una donna che quindi si muove autonomamente, per sua scelta, senza necessariamente essere al seguito di un elemento maschile.
Luce Fabbri
E' noto, infatti, come l'emigrazione negli anni passati sia stata appannaggio pressochè esclusivo degli uomini che lasciavano la loro terra verso un futuro migliore, e solo una volta messe le radici nel nuovo Paese, chiamavano a sè le loro donne e figli che andavano a raggiungerli per iniziare una nuova vita, trasportando con loro le tradizioni, usi e costumi della loro terra d'origine.
La prima donna ad essere citata nel seminario è Luce Fabbri, scrittrice ed anarchica che nel 1930 emigra con i genitori a Montevideo in Uruguay. Per oltre 40 anni ha pubblicato la Rivista "Studi Sociali" in lingua italiana, riportando e commentando le notizie sull'Italia fascista; docente di Storia della Repubblica Italiana presso l'Università di Montevideo, ha anche tradotto alcuni canti della Divina Commedia e scritto due libri di poesie. Verso la seconda metà degli anni '60, mentre in Uruguay si verifica un periodo di forte tensione interna, tra la lotta armata dei Tupamaros e la dura reazione della classe dirigente, cui ha seguito la dittatura militare protrattasi dal 1974 al 1986, Luce milita nel movimento locale, pur non trascurando mai i contatti con gli ambienti italiani e internazionali.
La seconda figura femminile di cui si è argomentato è quella di Margherita Sarfatti, nota ai più principalmente per essere stata l'amante di Mussolini. Intorno al 1912 avviene il loro incontro, quando il dittatore era dirigente del PSI ed in procinto di divenire direttore dell'Avanti!
Margherita Sarfatti
Tra i due nasce un sentimento profondo che porterà la Sarfatti sempre più vicina alle idee di Mussolini fino a divenire, nel 1918, redattrice de Il Popolo d'Italia, quotidiano fondato e diretto dal futuro duce.
Donna colta e affascinante, musa ispiratrice di pittori ed architetti fascisti, dovette emigrare, in quanto ebrea, in Uruguay a seguito delle leggi razziali di Mussolini; nel 52/53 fece ritorno in Italia.
Ha chiuso la serata il ricordo per Maria Rita Bellizzi, nata in Calabria, nel comune di San Basile ed emigrata anch'essa in Uruguay. Madre di due figli, Silvia e Andrè quest'ultimo facente parte della triste, tragica lista dei "desaparecidos" (scomparsi). Oggi Maria Rita ha 81 anni e non ha mai smesso di lottare con la forza che solo una donna e madre può avere dentro di sè, conducendo sempre la sua battaglia personale per quel figlio sequestrato da ben 49 anni, denunciando con ogni forma possibile un potere politico feroce che, tra torture e omicidi, ha fatto inghiottire nel nulla una gran quantità di essere umani che avevano una sola colpa: quella di pensarla diversamente da chi aveva lo scettro di un potere talmente immane, da poter arbitrariamente deliberare persino sulla vita o la morte di uomini e donne. E continua a lottare Maria Rita, anche oggi, adoperandosi, gridando la sua rabbia e avversione verso una omertà sporca che vorrebbe insabbiare e far "desaparecer" questi aberranti crimini contro l'umanità.
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