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Lisa Di Giovanni
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Luca Barbanti, nasce a Roma nel 1992, esordisce con il suo primo romanzo, Le digressioni del cuore, edito da Epsil.
FtNews
propone ai suoi lettori, con una intervista, lo scrittore esordiente.
Luca, perché non ci parli un po’ di te? Spiegaci in poche parole chi sei, cosa ami fare e qual è il ruolo della scrittura nella tua vita.
Non è mai facile parlare di me, ma ci proviamo, sono Luca, un ragazzo di ventiquattro anni attualmente studente universitario, frequentando il secondo anno di laurea magistrale Scienze linguistiche, letterarie e della traduzione presso la facoltà La Sapienza. Sono un ragazzo molto semplice, con difetti (molti) e pregi (pochi); buono, spesso timido, ma allo stesso tempo trovo piacevole la compagnia e mi piace fare sempre nuove conoscenze, ancor più se possono arricchirti a livello umano. Sono un ragazzo per certi versi un po’ all’antica come si dice, in quanto legato a certi valori indissolubili come la famiglia, l’amore, l’amicizia. Scrivere mi emoziona tantissimo. Anche se non sembra, come dicevo io sono una persona per alcuni tratti molto introversa e non di rado ho difficoltà ad esternare un sentimento o un’emozione. La scrittura mi aiuta molto a essere vero e onesto nell’accezione di raccontare la verità. Io credo fermamente che dire la verità in un romanzo o in un racconto sia la cosa fondamentale, in quanto ci esenta dallo squallore di prendere per i fondelli il lettore, il quale, non lo dimentichiamo per piacere, paga per leggerci e per questo merita il totale rispetto, e il rispetto possiamo darglielo esclusivamente raccontando la verità. La scrittura potrebbe essere questo, il dire la verità servendosi della fantasia. C’è una frase di Arturo Perez Reverte nella quale mi riconosco molto che recita così I nostri libri preferiti sono quelli che parlano di noi e il bello è magari scoprirlo dopo averli cominciati, che parlano di noi. E qui parlo sia da scrittore che da lettore. Oltre alla letteratura e alla scrittura ho altre passioni, tra cui il cinema, la cucina e il calcio e infatti collaboro da un anno con la testata calcistica laziale “Gazzetta regionale” e da poco con il sito “Sport per voi”.
Qual è stato il percorso che ti ha permesso di pubblicare i tuoi libri?
Sono stato sin da bambino un grande appassionato di storie e racconti. E pensavo crescendo chissà se riuscirò un giorno a raccontare una storia mia. Così ho iniziato a scrivere davanti ad un computer e ho cominciato ad informarmi presso blog e siti per aspiranti scrittori. E poi ho cominciato ad inviare il manoscritto a qualche casa editrice fino alla proposta di pubblicazione del direttore editoriale della Epsil Giuseppe Giudice.
Parlaci di questo primo libro
Le digressioni del cuore è uscito nel dicembre 2014 edito da Edizioni. È un romanzo che abbraccia tante tematiche, tra cui quella del razzismo, dell’integrazione e il superamento di certe barriere mentali sempre difficili da superare. È la storia di un uomo che dal nulla si trova per cause di forza maggiore a dover adottare un bambino di colore e narra le difficoltà che scaturiscono tanto nel rapporto interpersonale tra loro, ovvero due persone che non hanno legami di sangue e si trovano a dover convivere, quanto nel rapporto del bambino di nome Issah all’interno della società.
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