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giovedì, 22 gennaio 2015 21:47 |
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Lisa Di Giovanni
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A pochi giorni dalla bocciatura, tanto discussa, del referendum proposto dalla Lega per abolire la legge Fornero nata dal governo Monti, arriva l’allarme dell’attuale ministro del lavoro Giuliano Poletti che non lascia nessuno affatto stupito, le pensioni diventeranno un problema sociale, se non si interverrà immediatamente modificando la legge Fornero e introducendo “uno strumento flessibile”.
Questo è ciò che viene fuori da un convegno tenutosi alla Luiss, dove il ministro consapevole di quello che sarà lo scenario futuro, cioè un inevitabile e drammatico “problema sociale”, descrive cosa dovrà aspettarsi l’attuale contribuente che perde il posto di lavoro a pochi anni dalla pensione oppure che, per qualsiasi motivo, non riesca a raggiungere regolarmente l’età per il pensionamento.
Cosa farà il governo?
Sta di certo che il polverone verificatosi dopo l’abolizione del referendum ha portato il governo a reagire e non solo, anche ex ministro del lavoro Fornero ha detto la sua, a distanza di anni, definisce la sua legge ancora positiva, forse avrebbe dovuto provarla sulla sua pelle.
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Referendum inammissibile o appoggio politico?
La Corte Costituzionale, in Camera di Consiglio al Palazzo della Consulta ha ritenuto inammissibile l’eventuale abolizione della legge Fornero, ora dovremo aspettare i tempi per accedere agli atti depositati, d’altronde siamo in Italia dove le riforme sono solamente chiacchiere, peccato che il tempo non si restituisca a nessuno.
Quali strumenti verranno adottati, se il governo interverrà, per far traghettare dignitosamente i contribuenti verso il futuro pensionistico?
Nessuno si è ancora pronunciato al momento, ma occorrerà produrre quanto prima delle linee guida e dei provvedimenti per scongiurare qualsiasi problema sociale oppure a farne le spese sarà sempre l’ultima ruota del carro il contribuente/cittadino italiano, attuale e futuro, sempre che di quest’ultimo ce ne sia uno.
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