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sabato, 21 marzo 2015 02:18 |
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Lisa Di Giovanni
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Nella giornata mondiale della Poesia, nonché ingresso della primavera, nella rubrica Poesia e Prosa di ftNews rendiamo omaggio a una delle poetesse più importanti della letteratura italiana, protagonista indiscussa del panorama letterario, con le sue opere, a cavallo tra 900 e il nuovo millennio Alda Merini. Poetessa, aforista è stata una donna straordinaria, di profonda fede cristiana, sensibile. A soli dodici anni, in seguito ai bombardamenti durante la guerra, si improvvisò ostetrica ed aiutò la madre a dare alla luce il proprio fratello. Una vita fatta di stenti e sacrifici tra figli, marito e le ombre della sua mente.
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Le sue prime poesie a soli quindici anni, ma per il suo capolavoro dobbiamo aspettare la raccolta La terra Santa, scritta dopo un periodo buio, internata in una clinica psichiatrica a causa del suo disturbo bipolare. Tra alti e bassi nella vita privata e artistica ci ha lasciati nel 2009. Le sue opere sono innumerevoli e patrimonio letterario dell’umanità. Sono nata il 21 a primavera è una delle sue poesie più significative, racchiude la sua nascita, la vera Alda, la sua poetica influenzata dal misticismo e la sua follia, se tale si può definire.
Sono nata il 21 a primavera
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.
(Alda Merini da vuoto d’amore, 1991)
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